Quattro giorni in mezzo alla natura, pedalando senza fretta alla scoperta delle bellezze dell’Umbria. Il carpigiano Mario Lanza, insieme ad alcuni amici, come ogni anno non ha rinunciato a un viaggio in sella alla fida due ruote: “il cicloturismo consente di ammirare il panorama con lentezza. Di assaporare ogni angolo. Inoltre, spostandosi perlopiù su strade sterrate, si è completamente immersi nel verde della campagna o di un bosco. Pedalare nella natura regala sempre emozioni straordinarie: non potrei davvero rinunciarvi”. Partiti dalla Corte dei Pio in auto, i compagni di avventura hanno raggiunto Spoleto dove, armati di bici e bagagli, si sono lanciati alla scoperta di una delle regioni più belle d’Italia. “La nostra prima tappa è stata la Cascata delle Marmore, una vera scoperta. Poi, dopo una bella passeggiata, abbiamo proseguito fino al Lago di Piediluco, una perla rara. Un’oasi di tranquillità e pace dove gli unici rumori che ci raggiungevano erano le pagaiate dei canoisti e lo sciabordio dell’acqua. Dopo una notte ristoratrice ci siamo rimessi in marcia fino a Norcia: un percorso in salita davvero faticoso e reso ancor più pesante dal caldo asfissiante ma ce l’abbiamo fatta”, sorride Mario. Norcia è una ferita aperta nella bellezza circostante. Una città resa fantasma dal terremoto che ha scosso con violenza il Centro Italia nel 2016: “tutto è ancora distrutto, non c’è nulla. Una desolazione che fa male al cuore”. Da lì, di nuovo a Spoleto sul tracciato della vecchia ferrovia dismessa anche se, prosegue Mario, “inizialmente siamo stati costretti a percorrere la strada statale dal momento che il terremoto ha fatto franare alcune gallerie rendendole inagibili”. Dalla vitale cittadina, gli amici hanno poi raggiunto in auto il Lago Trasimeno dove hanno inforcato nuovamente le biciclette per percorrerne il perimetro: “70 chilometri in piano che ci hanno consentito di godere appieno dei colori e dei profumi del luogo e di chiudere così nel modo migliore il nostro viaggio. In quattro giorni – prosegue Mario Lanza – abbiamo macinato 290 chilometri e affrontato un dislivello di 2.100 metri. E’ stata dura ma ne è valsa davvero la pena”.
Il turismo su due ruote è alla portata di tutti ed è un’ottima occasione per “tenersi in forma in mezzo al verde e non scivolare in una vita eccessivamente sedentaria. Certo – ammette Mario – per affrontare certi dislivelli e rispettare il crono programma occorre un poco di allenamento ma nulla di eccessivo. Per vivere una quattro giorni come quella in terra umbra basta uscire in bicicletta un paio di volte alla settimana e cimentarsi in tratti di 50/60 chilometri alla volta, senza trascurare l’importanza di compiere anche qualche passaggio in montagna per essere così pronti a cimentarsi con le salite”. Ai più pigri il consiglio è invece quello di optare per una e-bike: la pedalata assistita, in salita, è un toccasana che limita la fatica senza nulla togliere al divertimento!
Jessica Bianchi