Inaugura domenica 15 settembre, a partire dalle 17, presso Binario7, lo spazio dedicato all’arte di Ferrovie Creative (in via Due Ponti, 25/A), PerSona, la mostra delle opere del carpigiano Andrea Saltini e della parmense Anna Zuccoli: tra pittura e scultura, indaga i significati di un concetto che si snoda tra essenza e apparenza, realtà e finzione. Curata da Alessandra Redaelli, con il supporto di UpcoPAY, l’esposizione mette a confronto, e in dialogo, due artisti dallo stile diversissimo, l’uno caratterizzato da una pittura ipertrofica, inondata dal colore, l’altra più classica e declinata sui toni della terra.
Se tutte le interpretazioni etimologiche del termine Persona – dal greco prósōpon al latino personare, ovvero parlare attraverso la maschera lignea indossata in scena, o ancora pars, intesa come parte, funzione, ruolo – ne individuano concordemente l’origine nel mondo del teatro, nel linguaggio corrente la parola sta invece a intendere il singolo individuo, e con personalità l’insieme di qualità e tratti caratteriali che lo contraddistinguono.
Ed è sulla base di questa differente accezione che si muovono i due artisti: il lavoro potente – sostanziato di argilla, pigmenti, bianco gessoso, cera e inchiostri – di Saltini è quello di un cantastorie contemporaneo, le cui favole sono complessi gorghi concettuali che si snodano su più piani tematici e spaziali, in cui, su paesaggi dai colori sgargianti, si muovono personaggi incongruenti, affaccendati in attività misteriose e posti in equilibrio instabile su prospettive precipitanti. I riferimenti vanno dalla pittura antica al fumetto Anni Cinquanta, dalla storia alla religione, all’immaginario infantile, perché Andrea Saltini è un immagazzinatore di immagini, un accumulatore seriale di stimoli visivi. Tra re e ballerine, giovani efebi e folletti dispettosi, si assiste a una messa in scena, un palcoscenico pittorico su cui agiscono persone e maschere, mentre la folla – il coro – funge da voce narrante.
Anna Zuccoli conduce invece la sua indagine intorno alla personalità e alla persona attraverso i sette vizi capitali. Con piglio assai contemporaneo, che si manifesta nell’urgenza del gesto e colpisce per schiettezza, interessante è il procedimento d’individuazione della forma, perché la chiave di tutto è cercare di capire che cosa oggi sia peccato. Se il sesso è libertà d’amore e di piacere, la lussuria, allora, sarà rappresentata dalla negazione dell’altro attraverso l’imposizione e la violenza. Nella Gola, invece, l’artista decide di andare oltre il peccato, lasciando spazio alla redenzione. Nell’era attuale, intossicata dal cibo spazzatura e devastata dai disordini alimentari, Zuccoli ci propone una fanciulla che, con la testa rovesciata all’indietro, sembra partorire dalla bocca una farfalla, simbolo di vita e di rinascita.
Orari – 13 settembre dalle 15 alle 18, 14 settembre dalle 10 alle 18, 15 settembre dalle 10. Inaugurazione alla presenza degli artisti alle 17.
Successivamente la mostra sarà visitabile su appuntamento, telefonando al numero 059.696556.