Le acque della Lama? A prova di tuffi

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Fra le idee più originali che hanno caratterizzato la “rovente” domenica, 11 luglio, spicca l’iniziativa promossa dal sito CarpiBec di Maurizio Pederzoli e inserita nell’ambito del “Big Jump”, campagna europea di European Rivers Network (Ern): in pratica, si organizzano tuffi in alcuni corsi d’acqua per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla qualità delle acque e sul recupero della balneabilità.
E così, il folto gruppo di carpigiani si è ritrovato domenica sugli argini del canale Lama in via Pratazzola nei pressi dell’edificio della bonifica per un tuffo, come accadeva cinquant’anni fa. Purtroppo le condizioni in cui versa il corso d’acqua non sono più le stesse.
Il tuffo simbolico, organizzato contemporaneamente in altre località in tutta Europa, è stato voluto per ribadire che i fiumi costituiscono un patrimonio importante per il nostro Paese: paesaggi ed ecosistemi che contribuiscono a rendere unico il nostro territorio. Spesso, però, sono aggrediti da abusivismo, inquinamento, escavazioni in alveo, cementificazioni, consistenti captazioni delle acque per uso idroelettrico o irriguo.
Il canale Lama non può essere considerato ‘altro’ rispetto al territorio in cui è inserito, esso vive in un territorio e lo fa vivere in un intreccio di equilibri che pone la sua radice nella notte dei tempi.
Solo con il recupero di questo antico rapporto, attraverso un corretto uso congiunto suolo-acqua e una razionale destinazione d’uso dei territori, è possibile ritornare almeno in parte all’equilibrio perduto.

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