“O lo salvano o me lo lasciano demolire”

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Non basta la terra che non vuol saperne di smettere di tremare. Non bastano gli enormi danni, le abitazioni crollate o da demolire, la paura, l’insicurezza per un futuro che, se con la crisi si prospettava difficile, ora appare ancora più incerto. No, tutte le tribolazioni che gli abitanti di Rovereto stanno affrontando in queste settimane probabilmente parevano troppo lievi alla Soprintendenza ai beni culturali, la quale ha perciò deciso di creare un ulteriore motivo di preoccupazione. La questione riguarda il campanile della Chiesa di Rovereto sul Secchia la quale, pericolante, incombe su una palazzina perfettamente agibile. Ma non solo: anche la canonica, che potrebbe fungere da scuola, è inutilizzabile. Il sindaco Luisa Turci è, per questo motivo, a dir poco esasperata. “Circa due settimane fa sono venuti i tecnici della Sovrintendenza da Bologna e, dopo aver preso visione dell’entità dei danni, hanno dichiarato che il campanile si può salvare attraverso iniezioni di resina e una fasciatura per rinforzarlo”. Tutto bene, se non fosse che questi interventi sono ancora di là da venire, dato che da quel giorno nessun tecnico si è più fatto vedere, nè sentire, con l’Amministrazione di Novi. Tutto questo mentre con il solleone di questi giorni e un’estate che si preannuncia torrida le tende diventano dei veri e propri forni in grado di causare più di un problema a chi è costretto a starci dentro. Insomma, il sindaco ha le mani legate, così come il Vescovo. “Persino la Diocesi ha dato la sua autorizzazione alla demolizione. Come sindaco – continua Turci – posso ordinare le demolizioni tranne nei casi di edifici vincolati. Abbiamo la gente in tenda per colpa del campanile pericolante”. La salvaguardia del patrimonio storico-architettonico è sicuramente tra gli obiettivi più importanti in caso di calamità naturali, ma non quando lungaggini tipicamente italiane vanno a confliggere con il benessere delle popolazioni colpite. “Non so cosa dire, mi arriverà un avviso di garanzia – sbotta Turci concedendosi uno sfogo – ma quel campanile o me lo mettono subito in sicurezza o io lo devo far demolire”. Anche perché, se la Sovrintendenza dovesse metterci ancora molto tempo, c’è il rischio che siano gli abitanti stessi a provvedere alla bisogna.