Di corsa sul Ventasso!

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E’ scattata domenica 8 luglio, dal piazzale don Simonazzi di Busana (Reggio Emilia) la decima edizione dell’Ecomaratona del Ventasso che ha visto ai nastri di partenza 300 atleti pronti a confrontarsi con un percorso di trial a dir poco impegnativo. Tra loro anche due carpigiani: Sabino Mizzi e Marco Soldan. Un tracciato duro, su roccia e sterrato, attraverso i boschi, i ruscelli, le brughiere e i sentieri del Parco nazionale del Ventasso, un gioiello naturale dell’Appennino Reggiano, davvero tutto da scoprire. Oltre 42 chilometri con un dislivello di ben 2.300 metri: “è stata davvero dura – commenta Mizzi – il tracciato è prevalentemente in salita e non ti lascia mai il tempo per riprendere fiato.

La maratona è relativamente corta ma di certo non può essere definita una passeggiata, complici anche il caldo e il vento: dal 16° al 24° chilometro infatti, per arrivare alla vetta del Ventasso, a quota 1.700 metri, si percorre “il tirone”, un tratto estremamente ventoso”. “Questo sport non è solo corsa, ma molto di più. Sotto il profilo tecnico – commenta Marco Soldan – ci sono continui cambiamenti di ritmo (salite, discese, tratti non pianeggianti) e la vista e l’equilibrio sono messi a dura prova. I percorsi sono sempre molto vari e permettono di ammirare scorci di natura difficilmente attraversabili, perché fuori dalle rotte di trekking tradizionali. Più che corse, paiono veri e propri viaggi, quasi forme di pellegrinaggio… come, quando, non più di cinquant’anni fa i commerciati emiliani varcavano l’Appennino da Fanano, per poi scendere in Toscana e dedicarsi ai loro commerci. Per quanto mi riguarda, l’Ecomaratona del Ventasso è stata un’altra tappa di un percorso che spero mi porti sempre più lontano. Vivere esperienze di questo tipo dà a ognuno di noi la possibilità di godere della vita, di assaporare lo scorrere del tempo e di gustare con piena consapevolezza la realtà circostante. Sensazioni che lo stress e la velocità della quotidianità ci hanno portato via”.

Marco, neofita nella maratona, e Sabino hanno concluso la loro avventura immersa nella bellezza della natura in poco più di sette ore, anche a causa di una preparazione non del tutto adeguata: “purtroppo – continua Mizzi – a causa del terremoto entrambi avevamo perso la voglia di allenarci e questo ci ha senza dubbio penalizzati. Inizialmente avevamo pensato di non partecipare ma poi, telefonando all’organizzatore dell’Ecomaratona, Vincenzo Castellano, è nata un’idea importante che abbiamo sentito di dover sostenere”.

L’Ecomaratona del Ventasso infatti, pur svolgendosi fuori dal territorio interessato dal terremoto che ha sconvolto parte dell’Emilia, ha voluto dimostrare tutta la sua vicinanza alle persone colpite dal sisma: “due euro di ciascuna iscrizione saranno devoluti in favore di una squadra podistica del nostro martoriato territorio, individuata su mio suggerimento dalla Uisp di Reggio, affinchè qualcosa, seppur piccolo, possa essere realizzato.

Ad oggi sono stati raccolti circa 7mila euro. Non posso far altro che dire grazie a Busana che sì e resa solidale con noi e per la sorpresa che ci ha riservato.
Oltre a essere stati accolti con molto calore infatti, gli organizzatori ci hanno premiato consegnandoci due pettorali da top runner. Un gesto simbolico che ci ha riempito il cuore di gioia”.

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