Carpi si ripensa

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Dal 26 al 28 novembre i migliori brand di abbigliamento donna e bambino di Carpi – al momento hanno aderito *b*Clips+b+, *b*Twin Set+b+, *b*Moovy+b+, *b*Donne da Sogno+b+ e *b*Spazio Sei+b+ – parteciperanno a *b*EV-A+b+, (www.ev-a.it) evento che mette insieme moda e beneficenza. Un’iniziativa promossa da Sgp Eventi. Il distretto tessile di Carpi, in oltre 30 anni di attività e con più di 1.600 aziende operanti, si è affermato come uno dei principali in Italia, rendendo la nostra cittadina una delle capitali dell’abbigliamento made in Italy. Le aziende partecipanti doneranno i loro capi migliori,che verranno poi esposti e venduti nella cornice di Palazzo Foresti. Tutto il ricavato verrà devoluto all’Ospedale Ramazzini per finanziare l’acquisto degli arredi della Radioterapia. Il reparto – che il direttore sanitario dell’Azienda Usl di Modena Giorgio Lenzotti ha assicurato “esser pronto e operativo nel 2010” – in fase di realizzazione avrà quattro sale da arredare e, oltre ai mobili, saranno acquistati i macchinari, lettini e gli strumenti tecnici per l’assistenza e la cura dei malati. EV-A costituirà dunque un’occasione unica per acquistare pezzi unici a prezzi speciali e aiutare con un’azione concreta a realizzare un importante intervento per l’ospedale cittadino. Non c’è quindi occasione migliore per dedicarsi allo shopping a cuor leggero. Ed è proprio questa la Carpi che ci piace. Una città che, nonostante la crisi, si reinventa; rimettendosi in discussione giorno dopo giorno e stringendosi intorno a chi ha più bisogno. In questa “solidale” direzione vanno le azioni di numerose attività che meritano plauso e attenzione per la loro capacità di intercettare i bisogni e le esigenze di famiglie sempre più impoverite ma soprattutto offrono modelli di vita alternativi e maggiormente sostenibili. Pensiamo a Eortè, la neonata cooperativa sociale – la cui mission è quella di offrire servizi a domicilio per famiglie a prezzi equi: dalla spesa all’accompagnamento, dalle pulizie al giardinaggio, dal sostegno ai compiti, al baby sitter a chiamata – che ha dato vita al primo Social Shopping, ovvero un negozio vintage dove è possibile acquistare vestiario, accessori e materiale d’arredo o portare oggetti di qualità e di valore in conto vendita. Un luogo dove vale la filosofia del “non si butta via niente, tutto si ricicla”, pratica a cui da anni cerca di abituarci anche lo staff di Recuperandia. O, ancora, i gruppi di acquisto dell’Associazione Venite alla Festa o quello creato dal carpigiano Federico Giaroli (per comprare carne di qualità): oltre ad abbattere i prezzi, rivendicano un nuovo modello di consumo critico e consapevole. Sfida quest’ultima raccolta anche da Marco Pignatti che ha messo on line (https://sites.google.com/site/spesasostenibile) una vera e propria mappa della spesa sostenibile in città. Perchè solo grazie a una rete sociale forte si può far fronte a una crisi che, prima d’esser economica, è soprattutto valoriale. (Jessica Bianchi)

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