Se guidi ubriaco finisci come un caco

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E’ nato come il finale di un cortometraggio di educazione stradale al quale i bambini stanno lavorando cimentandosi, a modo loro, nelle più diverse tecniche di animazione.
Se guidi ubriaco finisci come un caco è stato realizzato pensando a come i più piccoli si relazionano e concepiscono il tema dell’educazione stradale: “vivono – spiega Rita Morellini, insegnante della sezione 5 anni della scuola d’infanzia statale Albertario – nel timore di essere sgridati piuttosto che prestare attenzione alle azioni che compiono. Non hanno sviluppato ancora appieno il senso della distanza e non gli appartiene per nulla il concetto di morte”. Allora la scelta è ricaduta sulla metafora ironica, senza la pesantezza del dramma. “Coi bambini si possono prendere le cose con leggerezza, ma non alla leggera”.
La storia è quella di Mister Caco e parte con l’inquadratura, in primo piano, del terreno ricoperto di foglie. “L’inquadratura – spiegano Rita e la collega Anna Vitiello – resta fissa, ma si sente in sottofondo il rumore di una persona che stappa la bottiglia e beve, poi si mette alla guida senza allacciare la cintura di sicurezza e digita un numero al telefono. Sono i suoni a permettere di ricostruire ciò che accade, finché non si sente un tonfo e un caco cade a terra spiaccicandosi”.
Si tratta di un breve video, ispirato al linguaggio dei più giovani, frutto di un lungo lavoro.
“Con la sezione dei 5 anni ci stiamo cimentando in tecniche di animazione. Abbiamo elaborato storie di fantasia a partire da origami, abbiamo studiato i linguaggi visivi e permesso ai bambini di utilizzare la videocamera, abbiamo lavorato alle sigle e agli effetti speciali” raccontano le insegnanti.
Una bambina ha lavorato ai titoli di testa modificando trecento disegni poi trasposti in power point, c’è chi sta studiando cosa succede alla palla quando cade, rielaborando il movimento attraverso tecniche di animazione, altri hanno sperimentato il crhoma key.
“Sono tante le applicazioni didattiche – spiegano le insegnanti – perché si può animare qualsiasi cosa con poco. I bambini hanno imparato a leggere la realtà intorno con occhi nuovi”.
Lo spot ha vinto il concorso “MEDIAndo s’impara” bandito dal Ministero dell’Istruzione e finalizzato alla realizzazione di materiali didattici multimediali per la promozione della salute a scuola.
Per questo motivo, Rita Morellini e Anna Vitiello, in rappresentanza dell’intera sezione della scuola d’infanzia Alberttario, si recheranno a Roma venerdì 27 maggio per presenziare alla cerimonia di premiazione.