Clownterapia: pillole di allegria

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Una risata può avere lo stesso effetto di un antidolorifico: entrambi agiscono sul sistema nervoso anestetizzandolo e convincendo il paziente che il dolore non ci sia, così Patch Adams, il medico ideatore della terapia del sorriso, sintetizzava la sua filosofia. Ridere per alleviare la sofferenza è anche il motto dei volontari clown della Croce Rossa di Carpi e dell’intera provincia di Modena. A Francesca Cremonini, delegato provinciale dell’attività Dottor Clown, e alla carpigiana Laura Po, clown dottore chiediamo:
*b*Chi è e cosa fa il Clown di Corsia?+b+
“Il Clown di Corsia è un operatore socio-sanitario che aiuta quanti sono afflitti da dolore fisico e psichico ad affrontare con serenità e coraggio la loro situazione. Non è soltanto un pagliaccio che scherza e gioca, ma è una persona profondamente cosciente delle realtà in cui opera, e che cerca di entrare in empatia con pazienti e parenti. Il nostro approccio varia in relazione alla persona che abbiamo di fronte. Con i bambini ricoverati in Pediatria i principali strumenti cui ricorriamo sono palloncini, giocattoli e improvvisazioni teatrali. La situazione cambia quando abbiamo a che fare con persone con gravi malattie che impediscono loro di interagire: qui subentra la comunicazione non verbale. Anche solo con uno sguardo e una carezza riusciamo a trasmettere loro un’emozione positiva. Ciascuno di noi ha scelto un nome clown in cui si identifica. (Francesca è Ciupina e Laura è Shrekina). Giuseppe Mazzola (Blò Blò) suonando il pianoforte, ci dimostra che anche la musica è un importante veicolo di sensazioni. E poi c’è Barbara Rinaldi, in arte Spippolina, una ragazza che seppure non vedente, riesce a capire molto bene la natura delle persone e a comunicare con loro in modo efficace e personale”.
*b*Dove opera il Dottor Clown?+b+
“L’operatore del sorriso opera in vari reparti: Pediatria, Chirurgia e Ortopedia. Se solitamente agiamo in ospedale, e in strutture di riposo per anziani, come la Casa della Gioia e del Sole di Modena, non manchiamo di intervenire anche in altri luoghi. Siamo stati in Abruzzo per aiutare le vittime del terremoto, e abbiamo in programma di espandere la nostra attività a nuovi contesti”.
*b*Da dove nasce la vostra scelta di diventare operatori del sorriso?+b+
“Qualche anno fa – spiega Francesca – ho perso la mia cuginetta. Il grande dolore mi impediva di avere lo spirito per regalarle in quei suoi ultimi giorni istanti di divertimento e distrazione. Fortunatamente, una signora che veniva a farle visita riuscì nell’intento di strapparle qualche sorriso. Così è nato il desiderio di seguirne l’esempio”.
“Avevo visto il film Patch Adams – ricorda Laura – rimanendone molto colpita e ho voluto mettermi alla prova in questa bellissima attività, che non tutti ritenevano adatta a me. Ma io, col tempo, ho dimostrato loro il contrario”.
*b*Cosa provate durante la vostra attività?+b+
“Sperimentiamo molte e intense emozioni: soprattutto di gioia e gratificazione. Per tale motivo, alla fine di ogni turno di servizio, ci prendiamo un po’ di tempo per condividere le nostre sensazioni: l’arricchimento interiore che ne deriva è grande”.
*b*Come si diventa Clown di Corsia?+b+
“Dopo un corso di formazione e tirocinio, si è chiamati a fare un colloquio individuale con il formatore Lella Bulgarelli (Dottor Clown Piuma), con psicologi e clown esperti per confermare la propria idoneità al percorso che ci si accinge a intraprendere. Per qualsiasi altra informazione venite a trovarci nella nostra sede al civico 5 di via Guastalla”.

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