La Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, ha presentato alla stampa nel corso di una cena al ristorante La Gabarda, lo scorso 21 novembre, il documento programmatico 2012, che definisce le linee d’intervento dell’ente per il prossimo anno, confermando una disponibilità finanziaria che consentirà erogazioni per 6,5 milioni di euro, con un aumento di 500mila euro rispetto a quanto previsto dal documento pluriennale 2011-2013, in ragione delle maggiori necessità rilevate dal territorio di competenza. “Perchè la fame è adesso – ha dichiarato il presidente Gian Fedele Ferrari – e nonostante la situazione economica dell’intera Europa sia a dir poco drammatica, l’aiuto e il sostegno al territorio deve essere dato nel momento del bisogno, cioè ora”.
La Fondazione a differenza di quella di Modena, con lungimiranza ha venduto, in tempi non sospetti, tutti i titoli dell’allora Cassa di Risparmio di Carpi (ceduti in due tranche, nel 2000 e nel 2003, a Rolo Banca Spa, ora UnicrediBanca Spa) oggi precipitati. Un’operazione che, di fatto, anche in vista della ricapitalizzazione a gennaio del gruppo bancario, ha salvato la liquidità della Fondazione. “La situazione patrimoniale della Fondazione è buona, i nostri investimenti – continua il presidente – gestiti con equilibrio e prudenza, in modo collegiale, navigano in buone acque. Questo ci consentirà di mantenere gli impegni presi ed erogare cifre importanti per il bene della collettività anche nel 2012”. Tale disponibilità deriva da un avanzo di esercizio per il 2011 stimato in circa 7 milioni di euro, che consentirà di assegnare alle erogazioni circa 4 milioni di euro, a cui si sommeranno circa 2,5 milioni di euro, attinti invece dai fondi di stabilizzazione delle erogazioni, accantonati negli anni precedenti, quelli delle vacche grasse per intenderci, che al 31 dicembre 2010 ammontano a circa 20 milioni di euro. “Un fondo che ci dà una certa tranquillità”, ha aggiunto il segretario generale Enrico Bonasi. I temi di rilevanza sociale quelli a cui la Fondazione darà maggiore attenzione. “Al settore istruzione – continua Bonasi – saranno erogati 1,5 milioni di euro, 1,3 milioni al settore arte e cultura, 850mila euro al volontariato, 700mila euro alla salute pubblica e 500mila euro al settore sviluppo locale. A questi 4 milioni e 850mila euro si sommeranno 1,6 milioni per sostenere iniziative negli altri settori ammessi (ricerca scientifica, famiglia e formazione giovanile)”.
Ad alcuni consiglieri poi, il compito di dettagliare maggiormente i progetti che l’ente finanzierà il prossimo anno: quali l’affitto casa garantito (300mila euro), per rispondere al bisogno abitativo di quella fascia grigia di popolazione non indigente ma che versa in difficoltà, attraverso vantaggi reciproci per inquilini e proprietari, come la riduzione del canone di affitto a fronte di una garanzia sul suo effettivo pagamento. “A seguito delle numerose richieste soddisfatte nel 2010 e nel 2011, con stanziamenti che hanno raggiunto i 1.450.000 euro – ha sottolineato la consigliera di indirizzo Lella Rizzi – verrà riproposto anche per il 2012 (700mila euro) il fondo anticrisi per aiutare quelle famiglie che, a causa della riduzione del reddito, versano in condizione di difficoltà per il pagamento delle spese condominali, di affitto e delle bollette, tale da comportare il rischio dello sfratto o del taglio delle utenze domestiche. Inoltre la Fondazione finanzierà dei pacchi natalizi (60mila euro) per le famiglie più bisognose del territorio: ceste natalizie che conterranno non solo generi di prima necessità ma anche prodotti tipici delle festività”.
Sempre nell’ambito del sociale, l’ente sosterrà il mondo del volontariato attraverso aiuti diretti alle associazioni per “330mila euro, oltre a fornire loro una sede, un coordinamento e numerosi servizi attraverso la Casa di Volontariato che ospita già ben 49 realtà associative”, ha dichiarato il consigliere di amministrazione Mauro Benincasa. Proseguirà inoltre il progetto di microcredito sociale Avere Credito, piccoli prestiti concessi a soggetti normalmente non bancabili per finalità sociali che, dal suo avvio, ha spiegato Veronica Verrini, “ha ricevuto 241 domande di prestito, 74 delle quali accolte, per un ammontare di 183mila. Il progetto, realizzato in collaborazione con la Banca popolare dell’Emilia Romagna, ha registrato solo 11 insolvenze croniche e in futuro dovrebbe essere esteso anche alle piccole imprese”.
Sul fronte della salute pubblica invece, la Fondazione oltre a stanziare 900mila euro (in tre anni) per la ristrutturazione del Pronto Soccorso dell’ospedale Ramazzini, “intende incontrare in modo diretto i primari del nosocomio per recepire direttamente le esigenze dei diversi reparti, sveltire la burocrazia e rispondere velocemente alle necessità emerse”, ha spiegato il consigliere di amministrazione Tonino Zanoli. Anche perchè, come ha ribadito il presidente, “con questi chiari di luna, ci dovremo tenere il Ramazzini ancora a lungo”… Un ospedale che, la consigliera di indirizzo Gabriella Aggazzotti, nonché preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Modena auspica possa diventare “insieme al Policlinico, una palestra di formazione sul campo per i futuri professionisti della salute”. Il settore istruzione, che raccoglie la maggiore concentrazione delle erogazioni per il prossimo anno, si svilupperà su tre fronti, ha poi spiegato il consigliere di indirizzo Elia Taraborrelli. Edilizia, con gli stanziamenti per consentire l’ampliamento della scuola media Gasparini di Novi di Modena (stanziati oltre 1 milione di euro i 4 anni), per la costruzione di un nuovo polo a Cibeno (stanziati 2 milioni euro). Potenziamento delle dotazioni, con l’allestimento di laboratori didattici presso tutte le scuole superiori. Sostegno alle attività formative, tra cui il finanziamento di 150mila euro al Patto per la scuola per una migliore integrazione degli studenti stranieri, per sviluppare azioni integrate che garantiscano una continuità degli interventi tra elementari e medie, e per aiutare e sostenere i ragazzi a rischio di abbandono scolastico.