“Amico, fratello e padre: grazie Don Andrea”

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E’ con grande commozione che la comunità parrocchiale di Budrione Migliarina parla del “proprio” don. Parole forti, quelle che i parrocchiani serbano per don Andrea Zuarri, prete che accompagna le loro vite dal 2003. “Il don è arrivato in sordina, nove anni fa. In punta di piedi ha preso il posto di don Ivan ma, in poco tempo, ha conquistato il cuore di tutti, uno a uno”. Don Andrea possiede un dono straordinario, quello di saper ascoltare. “E’ instancabile – raccontano i parrocchiani – e sempre disponibile per dare un consiglio, donare una parola buona o, semplicemente, ascoltare con attenzione ed empatia. E’ impossibile non aprirgli il cuore. Lui è stato amico, fratello e padre. Per tutti noi”. La furia del terremoto si è abbattuta con violenza sulla chiesa di Budrione e Migliarina: “non abbiamo più nulla, solo un’aula della canonica è agibile e il don, che dorme tuttora in roulotte, vi ha allestito una cappella. E’ dura – commentano i fedeli – ma siamo una comunità unita, perchè don Andrea ha costruito una chiesa di uomini e non di mattoni”. E ora che sarà trasferito nella chiesa di Rovereto, a partire da sabato 8 dicembre, il dolore della comunità è palpabile: “lui ha fatto così tanto per noi, ha dato vita a opere e a progetti per rispondere ai bisogni delle giovani coppie, delle famiglie… ora tutto si fa più incerto. I nostri ragazzi hanno sempre trovato in lui un punto di riferimento straordinario, perdere la sua spalla e il suo appoggio quotidiani sarà una sfida per loro come per tutti noi. Ciò non toglie che siamo pronti ad accogliere con gioia il nuovo parroco don Andreji Wiska che sosterremo affinché possa portare avanti i progetti intrapresi”. Scomodo e diretto, come lo definiscono i suoi fedeli con affetto, Zuarri è uno di quei preti che non si lascia abbattere dagli eventi o dalle difficoltà: “dal nulla ha creato Mastro Geppetto, un doposcuola nato per rispondere al bisogno di una famiglia di collocare la propria bambina dopo l’orario scolastico. Oggi accoglie un’ottantina di piccoli e ragazzi seguiti nei compiti da personale qualificato”. La comunità di Budrione e Migliarina si è poi stretta intorno a lui, anche nel contribuire alla realizzazione dell’asilo parrocchiale, vero e proprio fiore all’occhiello delle due frazioni: “ogni progetto è stato condiviso da tutti. Ciascuno di noi si è dato da fare per offrire il proprio contributo per il bene della collettività”. Uno spirito solidale che, anche nei momenti più duri, quelli legati all’emergenza del sisma di maggio, ha permesso di fare grandi cose. “Dopo le due grandi scosse del 29, il don si è messo in macchina per visitare tutte le famiglie e alla sera aveva già fatto allestire una tendopoli per garantire un pasto caldo e un letto a 150 persone. Parrocchiani o no. Senza alcuna distinzione”. Sorriso sbarazzino e occhi fondi, don Andrea è riuscito a radunare intorno a sè e alla chiesa, un folto gruppo di adolescenti che, nei fine settimana, si dedica ad attività di volontariato: “non ci sono targhe o divise. I nostri giovani non sono scout, non sono iscritti ad associazioni cattoliche, hanno semplicemente imparato, grazie al don e al suo esempio, l’importanza di spendere tempo ed energie per il bene del prossimo. Hanno trovato in lui un amico prezioso e un educatore sensibile”. L’amore dei parrocchiani è evidente: “il don è contagioso. Un trascinatore, capace di trasmettere gioia ed entusiasmo. Il suo affetto per noi ci commuove. Quello che ha fatto per noi è straordinario. La sua assenza, soprattutto ora, in questi momenti di grande difficoltà, lascerà in ognuno di noi un vuoto incolmabile. Grazie don… per tutto”.
Jessica Bianchi

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