Se possiamo farci lustro di un castello così bello e maestoso, che da secoli veglia sulla nostra città, e che ha resistito, con tenacia, la stessa dei suoi carpigiani, anche alle recenti scosse sismiche, lo dobbiamo anche a lui: Alberto III Pio, ultimo signore di Carpi per il suo casato, che contribuì alla trasformazione di Palazzo Pio in una prestigiosa sede principesca. Tutti i cantieri iniziati tra il 1514 e il 1523, nonché buona parte dei dipinti realizzati nei primi anni del XVI secolo, furono infatti commissionati dal principe a maestri del tempo quali l’architetto Baldassarre Tommaso Peruzzi e il pittore Bernardino Loschi. Fu sempre Alberto Pio a far costruire e affrescare la Cappella, far posare il pavimento di cotto fiorentino e provvedere al restauro della Torre dell’Uccelliera arricchendola con il suggestivo giardino e animandola con la sua collezione di uccelli rari da cui deriva appunto il nome Uccelliera. E la figura di Alberto III Pio è al centro di Blu Principe (edizioni Artestampa), l’ultimo romanzo della scrittrice carpigiana Alessandra Burzacchini, laureata in Lettere Classiche e in Storia dell’Arte e insegnante di Lettere all’Istituto Professionale G. Vallauri. Di Alberto III Pio conosciamo soprattutto le vicende politiche, mentre ben poco sappiamo della sua vita privata. Tuttavia, la sensibilità e l’estro di un’artista non si accontentano dei resoconti storici che ci sono stati consegnati, e così Alessandra è andata oltre, cercando di scoprire, con inesauribile fantasia, l’uomo che si cela dietro al personaggio storico. Alessandra, membro della giuria del Premio A. Loria, e vincitrice di numerosi premi letterari tra cui il prestigioso Albero Andronico di Roma, ha raccontato: “la seconda figlia di Alberto – nata dal matrimonio con Cecilia Orsini, nipote di Papa Leone X, venne chiamata Margherita, e io non credo sia stato un caso. Quello era infatti il nome della sua prima promessa sposa: Margherita Gonzaga, che penso egli abbia molto amato. Tuttavia le nozze tra i due nobili non furono mai celebrate per questioni di dote, ma probabilmente l’amore che era sorto durante i fugaci incontri tra i due non si spense mai. Lei, dopo il mancato matrimonio con Alberto Pio, non volle più fidanzarsi con nessuno ed entrò in convento. Per quanto riguarda Alberto, il matrimonio con Cecilia, estremamente vantaggioso per la famiglia del Signore di Carpi, probabilmente non riuscì mai a cancellare la passione per Margherita. Ho provato dunque a immaginare la vita di questi due innamorati, condannati a restare lontani, ma che riescono, attraverso rare fughe segrete, a trascorrere alcune, indimenticabili, ore insieme. L’idea del libro è nata dopo aver visitato la mostra L’immagine del principe. I ritratti di Alberto III Pio che è stata allestita nel 2008 all’interno delle sale del Castello. Sono andata a visitarla insieme ad alcuni miei studenti e sono rimasta molto affascinata dalle immagini della mostra e dai suggestivi avvenimenti della vita di Alberto III Pio raccontati della guida, Tania Previdi. Anche il titolo del romanzo ha una storia particolare. Inizialmente l’avevo intitolato La Camera Blu, perchè una delle scene principali del romanzo, un velato incontro d’amore tra Margherita e Alberto, avviene proprio all’interno di una camera dipinta di blu, la Sala della Dama di Palazzo Pio, che oggi ha assunto un colore rosso e, inoltre, il suo affresco che ritrae una dama a cavallo ha regalato la copertina al libro. Poi, però, a pochissimi giorni dalla stampa, l’editore mi ha comunicato che occorreva cambiare il titolo, poiché il prescelto esisteva già e così mio marito Giorgio Carlo mi ha dato l’idea di Blu Principe che suona come un’alternativa al principe azzurro e, al contempo, evoca l’eleganza e la malinconia che caratterizzavano Alberto”.
Prossimamente Alessandra presenterà il suo libro all’Università della Terza Età Gasparini Casari e presso la libreria La Feltrinelli di Modena. “E’ una storia scaturita dalle mie emozioni – ha concluso Alessandra – e dalle mie fantasie, così come tutto ciò che scrivo e in questo caso desidererei molto che la sua diffusione riuscisse a far tornare nella nostra città il ritratto di Alberto Pio eseguito da Bernardino Loschi e che, da troppo tempo, giace, mortificato nella sua bellezza, nei magazzini della National Gallery di Londra. Il mio sogno sarebbe quello di vedere inaugurato il nostro castello dopo il restauro post-sisma con il ritratto di Alberto III Pio. Lui era un politico illuminato, colto e magnanimo che avrebbe voluto fare della sua amata Carpi una città ideale, ricca di fede, di filosofia, di bellezza e di pace, e mai come in questo delicato frangente storico, avvertiamo il bisogno di ritrovare tali valori”.
Chiara Sorrentino