PdL: separati in casa

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Ma è proprio vero che, per la poltrona di sindaco a Novi, Pdl e Lega Nord correranno divisi? Sì e no. Vale a dire: la questione è decisamente ingarbugliata. Da un lato, infatti, la pasionaria Tania Andreoli ha presentato una sua lista, originariamente con il simbolo del Pdl, che in seguito pare poi essere stata diffidata dall’utilizzare. Dall’atro il suo ‘collega’ di partito Davide Boldrin è candidato vicesindaco nella lista Alternativa per Novi, mentre come aspirante primo cittadino è stato designato Euro Cattini della Lega Nord. Quindi? Dipende da chi ‘vincerà’ il congresso del Pdl modenese che si terrà il prossimo 15 aprile, ovvero chi otterrà la carica di coordinatore provinciale. Se dovesse prevelare la corrente di Enrico Aimi – dato per favorito – allora il Pdl appoggerà molto probabilmente la lista di Cattini e Boldrin.

Se invece dovesse essere riconfermata la coordinatrice uscente Isabella Bertolini, la situazione potrebbe ribaltarsi a favore di Tania Andreoli, che non ha voluto nè confermare nè smentire la presunta richiesta fattale dai vertici del partito. “Mi sono sempre battuto per un Centrodestra unito e quindi per un’alleanza con la Lega – spiega Boldrin, che ha invece ritenuto opportuno rispondere alle nostre domande – e ho rinunciato alla candidatura a sindaco per via dei miei impegni lavorativi”. Sulle presunte alleanze – che Andreoli smentisce categoricamente ma Daniele Baldaccini continua a confermare – con Forza Nuova, il candidato vicesindaco è chiaro: “sarebbe un suicidio politico. Stessa cosa per i Responsabili di Scilipoti.

La nostra lista ha ricevuto anche l’appoggio di Luca Lamma di Fli, e questo mi fa molto piacere perché dimostra che, su basi programmatiche serie, il Centrodestra può ritrovare unità”. E cosa dire invece della ‘divisione in casa’ tra lui e l’Andreoli? “Avremmo voluto averla nella nostra lista, anzi avrei anche rinunciato alla candidatura come vicesindaco se fosse stato necessario, ma non ha voluto sentire ragioni”. I punti principali del programma della lista di Boldrin vanno dall’aliquota minima sull’Imu per prime case, attività produttive e agricole alla lotta per il ripristino della viabilità originaria in via Remesina, dal criterio di residenza quinquennale per l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare al rimpatrio volontario assistito dei cittadini extracomunitari, sino alle ‘ronde’ e all’uscita dall’Unione delle Terre d’Argine. Un programma che è certamente espressione della Destra verace e genuina alla quale ci ha abituati, in questi anni, l’alleanza Pdl- Lega anche a livello nazionale.

Sono cinque le liste a essersi candidate entro i termini previsti per legge:  Con Novi del sindaco uscente Luisa Turci, sostenuta da Pd e Sel; Uniti per Novi di Roberto Guerra, appoggiato da Italia dei valori, Rifondazione comunista, Movimento 5 stelle e Comitato beni comuni; la lista civica Progetto Comune, nata dall’esperienza di Riformisti e Rinnovamento, con Mauro Fabbri candidato sindaco. Sul fronte opposto la Lega Nord con Euro Cattini appoggiato da Alternativa per Novi di Boldrin e la lista di Tania Andreoli. Outsider: il Movimento per le Autonomie del Governatore della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, con l’avvocato Mario Zelocchi. Per gli osservatori ci sarà da divertirsi, appunto. Per gli elettori prevediamo invece qualche emicrania.