Da domani a lunedì una ventina di guardie svizzere lasceranno il Vaticano per dare man forte alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia. E’ questa la seconda volta che, dai momenti delle prime scosse, una squadra di guardie del Papa si reca nella città di Carpi. L’inedita iniziativa nasce in particolare dai legami di amicizia che vari agenti della Guardia svizzera pontifica hanno maturato con un ex prelato della Segreteria di Stato, mons. Francesco Cavina, che ora è vescovo di Carpi. Dal 2 al 4 giugno scorsi, guidate dal capitano Lorenzo Merga e dal sergente Tiziano Guarnieri, hanno deciso di mettersi al servizio della popolazione, assicurando in particolare la messa in sicurezza dell’ospedale di Carpi. Gli uomini che andranno in Emilia lasceranno in Vaticano la loro celebre uniforme e indosseranno divise più adatte al compito cui sono chiamati: oltre al servizio all’ospedale, montare delle tende per le persone sfollate con la Protezione civile e i vigili del fuoco. Durante il loro primo soggiorno, hanno anche partecipato a una messa celebrata sul parcheggio dell’ospedale dal vescovo di Carpi. “E’ stato un soggiorno ricco di emozioni – ha detto all’agenzia francofona I.Media il vice caporale Guillaume Favre – perché abbiamo lavorato con gente che ha perso la casa, o anche un membro della famiglia”.
In foto Guardia Svizzera a presidio del Ramazzini.