Un calcio alla paura

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L’oratorio cittadino Eden c’è. E’ questo il messaggio che il vicario della diocesi di Carpi, Don Massimo Dotti, e gli educatori dell’oratorio di via Santa Chiara – che in questi giorni ha spostato il suo ingresso in via Curta – vogliono lanciare a tutti i bambini e i ragazzi della città, organizzando una serie di tornei estivi che hanno preso il via proprio nelle giornate di sabato 9 e domenica 10 giugno, a partire dalla ore 15, presso il campetto dell’Eden. “Nonostante il terremoto – ha spiegato Don Massimo – e i danni strutturali che lo sciame sismico ha arrecato all’edificio, l’Oratorio cittadino continuerà a essere aperto e operativo presso il campetto da calcio, dove proprio oggi le guardie svizzere pontificie ci hanno aiutato a montare una tensostruttura di 10×10 e altre tende. Già dopo la prima forte scossa del 20 maggio gli educatori sono andati a coppie nelle tendopoli per allietare un po’ le giornate ai bambini con giochi e attività di animazione, ma poi ci siamo accorti che in questo modo non riuscivamo a raggiungere anche gli adolescenti e i ragazzi più grandi, e proprio per questo motivo abbiamo deciso di organizzare dei tornei di calcio, a cui nei prossimi giorni si aggiugeranno anche tornei di pallavolo e pallacanestro che proseguiranno fino a luglio”. I bambini e i ragazzi della città continueranno così ad avere uno spazio dove poter ritrovarsi per giocare insieme, oppure studiare e fare i compiti, sempre affiancati da educatori qualificati e disposti all’ascolto.
“In seguito alla sospensione – ha proseguito Don Massimo – dei corsi presso la piscina comunale O. Campedelli che è attualmente a disposizione della Protezione Civile abbiamo deciso di intensificare l’organizzazione di altre attività sportive per permettere ai ragazzi di sopperire alla mancanza del nuoto con altri giochi e sport”. Inoltre dopo aver aiutato i cittadini sfollati nei giorni scorsi, le guardie svizzere pontificie sono arrivate anche all’Eden, guidate dal capitano Lorenzo Merga e dal sergente Tiziano Guarneri che spiega: “la nostra decisione è nata spontaneamente, anche alla luce della nostra amicizia con il vescovo di Carpi, Monsignor Francesco Cavina che fino a qualche mese fa era segretario dello Stato Pontificio, e veniamo qui a Carpi nei nostri giorni di riposo per offrire il nostro contributo al risollevarsi della città e dell’intera popolazione, e se gli impegni in Vaticano ce lo permetteranno ritorneremo anche nei prossimi giorni a dare una mano”. E dopo aver montato la tensostruttura e altre tende, anche le guardie svizzere sono scese in campo insieme ai ragazzi per allontanare, a suon di gol, e tanto divertimento la paura del terremoto.