Nomadi: Il Comitato per Cortile rilancia

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Sono ancora senza luce le 9 famiglie di Sinti (circa 40 persone) temporaneamente situate nell’area fiere, accanto alla Piscina Comunale di Carpi, a causa del mancato pagamento delle bollette Enel relative alle loro utenze.  L’assessore alle Politiche Sociali Daniela Depietri aveva incontrato i capifamiglia il 25 giugno scorso, per concedere loro qualche giorno per mettersi in regola. Essendo l’appello caduto nel vuoto, l’Amministrazione  ha provveduto al distacco della corrente elettrica. “Solo attraverso l’autonomia e la responsabilizzazione dei Sinti – ha spiegato l’assessore – può proseguire un rapporto fattivo col Comune. Per questo è stato chiesto che ogni famiglia avesse il suo allacciamento e il suo contatore: nell’area ci sono 9 famiglie, 9 allacciamenti e 9 contatori. Di fronte al mancato rispetto degli impegni si è arrivati all’interruzione della fornitura”. Al contrario,  i Sinti ospitati presso il Centro di accoglienza di Cortile (35 persone di un unico nucleo familiare) sono in regola con i pagamenti. In frazione però continuano i malumori, come sottolinea il Comitato per Cortile. “Siamo concordi con la strada intrapresa dall’Amministrazione, nel creare le condizioni per un percorso di autonomia e integrazione dei Sinti. Tale percorso però non è realizzabile in via dei Fuochi. Avevamo presentato alla passata Giunta un piano alternativo, al quale sia il direttore generale che l’allora assessore alle politiche Sociali Alberto Bellelli, si erano mostrati interessati  e impegnati a valutarne la fattibilità, ma non abbiamo avuto risposte ufficiali. Il sindaco, in campagna elettorale e negli incontri col Comitato, ha ribadito che i Sinti devono occupare terreni di loro proprietà, che possono essere diversi da quelli di via dei Fuochi. Chiederemo un incontro in modo da poter illustrare la nostra proposta e poterci confrontare sui problemi rimasti irrisolti. Auspichiamo che questa Giunta non segua la vecchia strada dell’autoritarismo, ma quella di una maggior condivisione di idee coi propri cittadini”. La proposta del Comitato, lo ricordiamo, prevede che il Comune dia in concessione ai Sinti i terreni di risulta adiacenti alla zona industriale di Carpi. Piccoli appezzamenti inutilizzati, non confinanti con le attività produttive, da mettere a disposizione a costo zero per i nomadi che potrebbero così “evitare di essere ghettizzati e isolati a Cortile e, allo stesso tempo, restare a due passi dai servizi. I Bernardoni, a loro volta, potrebbero vendere il terreno di via Fuochi e avere così i soldi necessari per eseguire i vari allacciamenti e far fronte alle utenze altrove”.