A Carpi sono stati 150 gli sfratti nel 2013

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La crisi ha accentuato in maniera preoccupante le diseguaglianze sociali e ha compromesso in modo significativo il sistema abitativo anche nella nostra città. La casa, bisogno di prima necessità, nonché basilare diritto di cittadinanza, per molti si è trasformata in un incubo. L’emergenza ha contorni ormai drammatici: sono sempre più numerosi coloro che, a causa della perdita del lavoro o della contrazione del proprio reddito, faticano ad arrivare a fine mese e a onorare le scadenze delle rate di mutuo o affitto. E dopo l’allarme occupazione, ad affacciarsi con prepotenza è lo spettro dello sfratto. Nella maggior parte dei casi per morosità incolpevole. Nel 2013 in Provincia di Modena i nuovi sfratti esecutivi per morosità emessi sono saliti a 1.181, contro i 993 del 2012, in aumento quindi, dopo il sensibile calo che aveva seguito il picco di 1.273 sfratti nel 2011. Sulla base del dato provinciale e dei numeri degli anni precedenti, si stima che a Carpi, nel 2013, siano stati emessi circa 150 sfratti.
Per tentare di arginare questa piaga occorre mettere in campo azioni sempre più urgenti. Il finanziamento di 391mila euro, deciso nelle scorse settimane dalla Regione, a sostegno del fondo salva sfratti, avviato nel 2012 dalla Provincia di Modena, sarà utilizzato dai Comuni per favorire la permanenza nell’alloggio delle famiglie in difficoltà con il pagamento dell’affitto. La Provincia, nell’ambito del tavolo di concertazione con i Comuni, sindacati e associazioni dei proprietari, ha stabilito nei giorni scorsi la ripartizione dei fondi ai distretti sociosanitari: alla Corte dei Pio verranno assegnati 57mila euro. Queste risorse negli ultimi due anni, anche con il sostegno delle Fondazioni bancarie del territorio (Modena, Mirandola, Carpi e Vignola) hanno superato i 2 milioni. Un altro problema che va affrontato al più presto è quello relativo alla revisione dei Patti Territoriali della Provincia: canoni troppo elevati, non più adeguati al reddito delle famiglie. Per non parlare poi della riqualificazione di un patrimonio Erp insufficiente e obsoleto (il patrimonio consta di 619 alloggi a Carpi, dove risiedono 600 famiglie, il 30% delle quali straniere. Attualmente sono in lista di attesa per accedere a un alloggio popolare 562 famiglie). Per dare risposte veloci è poi prioritario sviluppare maggiormente, l’Agenzia Casa dei Comuni, per favorire il reperimento di alloggi sfitti dai privati, dagli enti previdenziali o dall’invenduto di proprietà immobiliari, dalle cooperative e ditte edilizie e dalle banche. Questi alloggi sono destinati all’affitto a canone calmierato e prevedono delle garanzie  (pagamento in caso di morosità, danni e riparazioni e garanzie sul rilascio dell’alloggio) e agevolazioni fiscali per i proprietari.  Alla drammaticità del quadro sociale cittadino, l’Ente Pubblico tenta di rispondere mettendo in atto azioni tese a ridurre il disagio ma, a fronte di tagli e incerti trasferimenti statali, la coperta si fa sempre più corta.
Jessica Bianchi