Il Consiglio d’Istituto del Liceo Scientifico M. Fanti ha deciso di rinviare la sottoscrizione del Patto per la Scuola. L’organo rappresentativo, in cui siedono docenti, insegnanti e genitori insieme al preside, ha maturato tale decisione ufficialmente per approfondirne i contenuti. In realtà non pare estranea a tale imprevista e, per certi aspetti, clamorosa scelta, la recente bocciatura dell’istituto carpigiano come sede provinciale dell’istituendo liceo sportivo. Il Patto per la Scuola è sostanzialmente un piano territoriale e viene sottoscritto dalle scuole dell’Unione Terre d’Argine dalle materne alle superiori, che siglano così una sorta di collaborazione per la promozione delle pari opportunità formative, per la prevenzione della dispersione scolastica e per la qualità della scuola. La scelta di non averlo firmato non comporta nessun tipo di conseguenze dal punto di vista operativo al Liceo, ma la presa di posizione testimonia che la comunità scolastica ha vissuto con sofferenza questa decisione, esclusivamente politica, che non ha tenuto conto degli aspetti didattici a cui il Liceo Fanti lavorava da anni. Il Fanti voleva il liceo sportivo e lo considerava una grande opportunità dal punto di vista dell’offerta formativa per gli studenti. Da tempo si elaborava il progetto in attesa che la Regione Emilia Romagna recepisse il decreto ministeriale che autorizzava l’indirizzo sportivo e il Fanti era stata l’unica scuola a presentare richiesta in Provincia di Modena affinché fosse attivato, forte anche della presenza di ottime strutture sportive vicine al polo scolastico. “Una scelta lungimirante” per il preside Gian Michele Spaggiari e di cui avrebbe beneficiato, anche in termini di prestigio, la città intera di Carpi, secondo centro della Provincia. Gli studenti probabilmente non sarebbero aumentati più di tanto prevedendosi, piuttosto, una migrazione interna da altri corsi verso il nuovo indirizzo per formare giovani interessati alla fisioterapia, al management sportivo e al coaching. A sostenere la richiesta del Fanti si era registrata anche la presa di posizione dell’assessore allo Sport, C. Alberto D’Addese che, sulla stampa, il 12 maggio 2013 aveva dichiarato: “siamo favorevoli all’indirizzo sportivo al Fanti e siamo disponibili a sostenere in ogni sede la candidatura della scuola carpigiana”. Poi lo ‘scippo’: le prime classi del nuovo liceo a indirizzo sportivo saranno attivate , a partire dal prossimo anno scolastico 2014-2015, al Tassoni di Modena la cui candidatura (si sussurra“imposta”) è spuntata all’ultimo minuto e la cui preside si è trincerata dietro a un diplomatico “no comment”. La decisione è stata presa, giovedì 21 novembre, all’interno della conferenza provinciale del coordinamento scolastico della quale fanno parte la Provincia, i Comuni capidistretto, l’Ufficio Scolastico Provinciale, i rappresentanti degli istituti scolastici e delle forze sociali e ha avuto il parere favorevole dell’assessore comunale all’Istruzione di Carpi, Maria Cleofe Filippi (in foto). “Potendo attivare una sola sezione di liceo sportivo in Provincia come da decreto ministeriale e direttiva regionale, ho ritenuto condivisibile – spiega la Filippi – la scelta del Tassoni di Modena perché collocato in modo tale da poter rispondere meglio alle richieste dell’intera Provincia. Quando si è profilata la possibilità di istituire il liceo sportivo a Carpi, io ho chiamato la Provincia alle sue responsabilità in materia di trasporti ed edilizia scolastica: a chi viene da Pavullo e sceglie il liceo sportivo occorre garantire trasporti efficienti e spazi adeguati. Al Fanti non esistono ancora aule in grado di accogliere studenti disabili. La Provincia, a causa del clima di incertezza sul futuro dell’ente, non è in grado di dare garanzie e allora io ho risposto: no, grazie rinunciando al liceo sportivo. Si tratta di scelte esclusivamente politiche, che non valutano la capacità progettuale di un istituto rispetto a un altro. Il Fanti ha dato per scontato che, essendo l’unico candidato, avrebbe vinto, ma ha sbagliato chi non ha tenuto conto dei criteri che condizionano le scelte”. Questa avvilente vicenda dimostra come la capacità progettuale di un collegio docenti possa essere ignorata e calpestata, unicamente per interessi politici, individuabili nelle strategie modenesi a discapito della città di Carpi. Dice però un proverbio: ogni lasciato è perso.
Sara Gelli