Dopo Benetton chiude anche Prenatal

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Dopo la chiusura del megastore Benetton di piazza Martiri a Carpi, anche Prenatal, altro storico marchio presente nel centro, ha deciso di chiudere. Le 5 lavoratrici si trovano ora di fronte ad un serio rischio occupazionale. Lo riferisce un comunicato della Cgil.
 

Dopo la chiusura del megastore Benetton di piazza Martiri a Carpi, anche Prenatal, altro storico marchio presente nel centro, ha deciso di chiudere. Le 5 lavoratrici si trovano ora di fronte ad un serio rischio occupazionale. L’azienda infatti, al fine di evitare i licenziamenti ha proposto loro soluzioni che rischiano però di rivelarsi impossibili, come trasferimenti a Casalecchio di Reno, a San Polo d’Enza o nel mantovano che non prevedono rimborso spese oppure contratti di lavoro ridotti presso aziende collegate che però assumerebbero il personale in prova e quindi senza garanzie.
Per valutare tutte le opportunità e possibili soluzioni, nei prossimi giorni si svolgerà un incontro tra Prenatal e la Filcams/Cgil. Tale vicenda avviene a pochissima distanza da quella della ditta Winner Srl che gestiva il Benetton di piazza Martiri dove ad oggi 3 ragazze a tempo determinato hanno già perso il lavoro e altre 14 sono entrate in cassa integrazione sull’unico (e molto più piccolo) punto vendita Benetton rimasto al Borgogioioso. Tra loro ben 5 tra neo mamme o ragazze in attesa.
Per questo motivo la Filcams/Cgil lancia alcune proposte per gestire la crisi:
– chiusura di almeno una domenica al mese dei centri commerciali. Proposta che, oltre a rilanciare il centro, ridurrebbe il peso delle troppe domeniche (spesso anche oltre quanto previsto dai contratti nazionali di lavoro) a carico dei lavoratori di quei negozi aperti 7 giorni su 7. Domeniche che come effetto hanno uno svuotamento del centro storico senza peraltro portare i maxi introiti sperati dai negozianti dei centri commerciali, spalmando soltanto gli stessi acquisti su più giornate;
– attivare un tavolo dedicato con l’Amministrazione e le parti sociali per cercare di gestire gli esuberi nei casi di chiusure di negozi del centro, favorendo la loro ricollocazione presso i nuovi esercenti in tutti quei casi dove i numeri (spesso ridotti nel commercio) non obbligano all’esame congiunto da svolgersi presso la Provincia.

E proprio per permettere di gestire una ricollocazione del personale la Filcams di Carpi ha già chiesto un incontro con Teddy Spa che porterà il marchio di abbigliamento Terranova nello stabile dell’ex ente comunale dove fino al 21 gennaio ha operato Benetton.
“Senza un intervento positivo infatti – sostiene Andrea Santoiemma della Filcams/Cgil di Carpi –  alla scadenza della cassa integrazione potrebbe avverarsi la più assurda delle situazioni, dove il nuovo esercente assume personale ex novo, mentre il vecchio esercente mette in disoccupazione lavoratrici che lavoravano in quel negozio, in alcuni casi, anche da 10 anni”.
 “Se non possiamo evitare alcune chiusure – aggiunge Santoiemma – possiamo però tentare di costruire le condizioni per gestire la crisi occupazionale permettendo la ricollocazione del personale. Per fare questo serve però la volontà ed un progetto preciso che chiediamo di costruire insieme.”

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