Il lavoro anticrisi? E’ al banco di Mc Donald’s

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Neolaureati e diplomati che lavorano nei fast food per avere uno stipendio certo e garanzie contrattuali. Succede al Mc Donald’s. La celebre multinazionale di fast food, con un ristorante anche a Carpi, è infatti stata eletta tra le 51 aziende italiane con le migliori condizioni di lavoro per i propri dipendenti, aggiudicandosi per la prima volta la certificazione Top Employers Italia 2014. In una situazione occupazionale a dir poco disastrosa per i giovani, entrare in Mc Donald’s rappresenta per tanti ragazzi – e non solo – un’opportunità lavorativa sicura e una fonte di reddito costante.  Il Mc Donald’s di Carpi, inaugurato il 18 luglio 2008, impiega 39 dipendenti, 32 crew e hostess e 7 manager: 22 donne e 17 uomini. L’età media del personale è 25 anni e il titolo di studio più diffuso tra loro è il diploma di scuola superiore. Tutti sono assunti con un contratto a tempo indeterminato, mentre 6 hanno un contratto di apprendistato. Sono prima di tutto l’entusiasmo, la positività e l’attenzione verso i clienti i requisiti necessari per crescere in McDonald’s e lo strumento che accompagna tutte le persone dello staff nel percorso di carriera. Come ogni squadra che vuole tenere affiatato il suo gruppo, McDonald’s investe nel suo personale offrendo periodici corsi di formazione, diversificati in base ai ruoli e alle posizioni occupate. Ogni membro dello staff dei ristoranti partecipa a un programma di training sul posto di lavoro e, qualora vi siano competenza e intraprendenza, un dipendente può aspirare a diventare direttore di ristorante nell’arco di un paio di anni, arrivando a gestire mediamente 35 persone e più di 2 milioni di euro di fatturato.
La fila al Mc Drive cittadino è una costante a qualsiasi ora del giorno e della sera, così come la coda al bancone del ristorante. In che misura la crisi economica ha investito la multinazionale di fast food nel nostro Paese? Lo chiediamo a Roberto Masi, amministratore delegato McDonald’s Italia.
“Nonostante il periodo di crisi, l’Italia continua a essere un mercato chiave all’interno del sistema McDonald’s, ed è proprio da questa centralità che nasce il nostro piano di sviluppo. Abbiamo annunciato un piano di investimento sicuramente ambizioso (3.000 posti di lavoro in oltre 100 nuovi ristoranti entro il 2015), ma sul successo del quale non abbiamo dubbi. E’ un progetto che nasce da una grande fiducia nei confronti dell’Italia e soprattutto degli italiani, e anche dalla voglia di dimostrare che un modo per guardare avanti e superare questo momento esiste. Qualche timido segnale lo vediamo già nel campo produttivo, confidiamo che dal 2015 la ricaduta positiva si estenderà anche ai consumi”.  L’efficienza e la rapidità con cui i lavoratori del Mc Donald’s si destreggiano tra ordinazioni al banco, preparazioni in cucina e pulizia del locale salta subito all’occhio. Chi lavora al Mc Donald’s deve aver voglia di darsi da fare, di sostenere la pressione nei momenti di picco, di lavorare la notte e nei weekend e, spesso, di adattarsi a un mestiere lontanissimo dal proprio percorso formativo, ma lo stipendio e la sicurezza contrattuale, oggi, contano più dei sogni d’un tempo, perché danno forma e concretezza al futuro.
Jessica Bianchi e Chiara Sorrentino