Per la prima volta un imprenditore carpigiano, Valter Caiumi, alla testa di Emmegi Group, che ha la sua sede a Limidi, è stato eletto presidente di Confindustria Modena e subentrerà a Pietro Ferrari, dopo che la sua designazione sarà ratificata a giugno dall’assemblea degli industriali. Non nuovo agli incarichi di vertice, Caiumi era stato chiamato da Ferrari a far parte della sua squadra in qualità di vicepresidente. Il gruppo industriale guidato da Caiumi produce sistemi per la lavorazione di profilati in alluminio e in altri materiali, ha 500 dipendenti comprese le filiali estere (la prima creata in Cina) e fa parte della meccanica, caposaldo dell’associazione modenese. Ma Caiumi è anche carpigiano e quindi la città dei Pio si vedrà rappresentata in via Bellinzona con il massimo titolo. Uomo che non ama apparire, Valter Caiumi si è raccontato in una rara intervista rilasciata nell’ottobre scorso dove si è così espresso a proposito dell’impresa: “Io cerco continuamente di mettermi a disposizione per provare a fare dei cambiamenti; senza illusioni che il cambiamento si faccia in un giorno. E’ vero che questi non sono tempi semplici, ma tutto è relativo e la verità è che c’è sempre un modo per reinterpretare le aziende, qualunque sia la loro dimensione. Se si riesce a rimanere attuali in una società che cambia si riesce a stare sul mercato. Le opportunità ci sono, basta saperle cogliere senza sottovalutarsi e senza sopravvalutarsi”. La parola ‘cambiamento’ torna più volte nelle risposte di Caiumi, soprattutto quando parla dei giovani affermando che “il cambiamento va fatto con loro. Vede, non credo al bianco o al nero, alla vivacità giovanile o alla saggezza degli anziani. Credo che solo modulando, solo cercando tutti i toni del grigio si possa lavorare bene. Occorrono persone con esperienza, ma sicuramente dei giovani. Dobbiamo, tutti, imparare a lavorare di più insieme”. Spesso all’estero per lavoro, Caiumi non si sottrae alla domanda sulla considerazione che si ha dell’Italia e afferma: “come imprese e come persone dobbiamo essere impeccabili per cercare di compensare i punti deboli del nostro Paese. Noi siamo un Paese molto bello, con la gente predisposta a osservare e ad ascoltare gli altri; non siamo saccenti ed è un bene, ma il problema è che abbiamo poca memoria e che a volte manchiamo di coerenza. Per me essere in linea con i miei principi è fondamentale”. Considerazioni preziose quelle di Caiumi che è sempre rimasto distante da qualsivoglia forma di notorietà: in qualità di presidente di Confindustria dovrà per forza rinunciare alla sua naturale ritrosia ad apparire per portare avanti le sue idee.
Sara Gelli