“L’Emilia terremotata come l’Aquila?”

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La lamentela dei 1.800 sfollati dalle case distrutte dal terremoto di due anni fa, che vivono ancora nei container nei Comuni della Bassa e non possono permettersi, per mancanza di mezzi, di pagare un alloggio in affitto in una casa ‘normale’, è giunta anche al premier Matteo Renzi. A Medolla infatti ha incontrato i sindaci e i rappresentanti di Sisma 12 i quali gli hanno ripetuto le richieste già esposte ai Governi Monti e Letta, e non ancora soddisfatte. Fiscalità di vantaggio attraverso la creazione di una no tax area, la proroga dello stato di calamità, l’esenzione dei comuni interessati dal patto di stabilità, la realizzazione della Cispadana, i finanziamenti regionali e statali per le opere pubbliche essenziali. Perché  le lamentele dei terremotati  nei Map sono sempre le stesse: risarcimenti mai visti, crediti bancari non ottenibili perchè gli interessati non sono in grado di fornire le garanzie richieste,  bollette carissime che debbono pagare all’Enel per l’alto consumo di elettricità per il riscaldamento in inverno e l’aria condizionata in estate. Gente che non sa ancora dove e quando se ne andrà, visto che la loro unica proprietà era appunto l’immobile  andato distrutto o dichiarato inagibile.  Una situazione dagli aspetti umani a volte toccanti,  peggiorata dalle recenti alluvioni per cui i residenti andati sott’acqua continuano a dire che i fondi regionali stanziati sono insufficienti. Tesi sostenuta anche da Rete Imprese Italia che si é dichiarata insoddisfatta “perché  non c’è ancora nessuna traccia dell’intervento fiscale richiesto per le zone terremotate e poi alluvionate rispetto agli impegni assunti dai parlamentari modenesi,  dalla Regione e dal Governo. L’istituzione di zone franche urbane, sarebbe viceversa stata la risposta  adeguata e maggiormente concreta alle piccole imprese presenti nelle zone del cratere sismico, con un reale abbassamento della pressione fiscale e contributiva, così come hanno ottenuto i terremotati dell’Aquila”.
Richieste portate avanti anche dal Comitato di protesta Sisma 12, come ribadiscono i portavoce Sandro Romagnoli ed Elisabetta Aldrovandi: “resta la richiesta al Governo Renzi di concedere anche per la Provincia di Modena la no tax area”.
L’architetto Pier Luigi Cervellati, professionista affermato, per anni assessore all’Urbanistica del Comune di Bologna, dopo una visita a Mirandola, ha avuto parole dure per come è stato gestito il recupero degli stabili e la sistemazione degli oltre duemila sfollati. Cervellati se l’è presa con la Regione anche per la decisione di concedere un contributo agli sfollati affinché  si comprino una casa fuori dai centri storici danneggiati, cedendo gratis le loro abitazioni ai Comuni. Cervellati  ha condannato la decisione definendola “uguale a quella adottata all’Aquila e tanto criticata dalla Regione Emilia. Ma Errani non aveva detto e ripetuto che qui non avremmo costruito delle new town? Ora invece, insieme a Gian Carlo Muzzarelli, ha dovuto fare dietro front e inducono gli sfollati a uscire dai centri storici  e a comprare o costruirsi  delle villette in periferia creando di fatto delle nuove borgate e abbandonando in questo modo i centri storici che  sono ricchi  di storia, cultura, opere d’arte e costruzioni di pregio del ‘700 e ‘800”.
Cesare Pradella