Un giorno da europarlamentari

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Giacche, cravatte, vestiti scuri, scarpe eleganti. Emozione, ansia, chiacchiere a voce bassa, con la compostezza e la serietà delle grandi occasioni. Sabato 21 febbraio, circa 120 ragazzi delle classi terze degli Istituti superiori Fanti e Meucci di Carpi, e Luosi di Mirandola, per un giorno sono usciti dal ruolo di studenti, per vestire i panni di europarlamentari. Nella Sala Congressi di viale Peruzzi si è infatti tenuta la sessione locale del progetto annuale Mep (Model European Parliament), prima tappa ufficiale di una serie di incontri di simulazione del Parlamento Europeo. Nel corso di questi incontri, i delegati, in rappresentanza di ogni scuola partecipante, dibattono su una serie di tematiche, dopo settimane di preparazione e documentazione. I ragazzi si sono confrontati prima in attività di Commissione (il 16 e 17 febbraio) e, il 21 febbraio, in assemblea plenaria, applicando in modo rigoroso le regole e le procedure del Parlamento Europeo. I partecipanti vengono valutati dai propri supervisori e dai professori responsabili del progetto, e i ragazzi che risulteranno più meritevoli per il proprio impegno e per l’efficacia dei propri interventi accederanno poi alla sessione regionale (che si terrà a marzo a Reggio Emilia), a quella nazionale (a ottobre) e, infine, alla sessione internazionale. Dopo i saluti dell’assessore comunale all’Istruzione, Stefania Gasparini (in rappresentanza del Comune di Carpi che ha patrocinato l’iniziativa), della professoressa Margherita Zanasi, preside dell’Istituto Meucci, e di Linda Borsari dell’Associazione Mep Italia, che porta avanti il progetto, hanno preso il via i lavori, con la presentazione degli emendamenti alla prima risoluzione, a cui sono seguiti gli interventi a favore o contro di essa e, infine, il voto dell’Assemblea. E la procedura si è ripetuta durante tutta la giornata, per ciascuna delle risoluzioni messe a punto dalle 8 commissioni. Le tematiche su cui hanno lavorato i ragazzi sono tutte di stretta attualità: conflitto israeliano-palestinese, strategie per l’immigrazione nel Mediterraneo, accordi di commercio estero, sicurezza alimentare, violenza di genere, protezione della privacy nell’ambito delle misure di prevenzione del terrorismo e altre questioni su cui anche il vero Parlamento europeo sta dibattendo in questi mesi. Durante i lavori, la studentessa che ricopre il ruolo di presidente dell’Assemblea, integerrima, più volte ricorda ai delegati di presentarsi quando prendono la parola, fa precisazioni in merito al protocollo da seguire e richiama prontamente all’ordine quando, magari per una distrazione dell’oratore di turno durante il proprio discorso, l’aula per un attimo perde la propria compostezza e si lascia andare a un leggero brusìo. “Ciò che impressiona di più, è vedere come questi ragazzi crescano in fretta, durante il progetto: devono imparare in breve tempo a parlare in pubblico, a sviluppare senso critico, a occuparsi di argomenti difficili e attuali” ha spiegato la professoressa Rosa Muscaridola del Liceo Fanti, una delle referenti del progetto insieme alle insegnanti Clelia Sighinolfi (del Meucci) e Monica Montanari (del Luosi di Mirandola). “La cosa più bella è vedere l’entusiasmo con cui rispondono alla responsabilità che viene loro richiesta. In questo contesto, i ragazzi escono da tutti gli stereotipi in cui spesso noi adulti tendiamo a incasellarli, e sorprende vedere quanta passione abbiano e quanto siano in grado di impegnarsi, se gliene diamo l’occasione” continua la professoressa. “Con questo progetto si responsabilizzano sia i ragazzi di terza, che ricoprono il ruolo di delegati, sia quelli di quarta, che dopo aver a loro volta partecipato al Mep lo scorso anno, adesso fanno da chair, cioè guidano e aiutano i loro compagni più giovani nel percorso. Dell’associazione Mep Italia fanno parte in modo volontario persino degli universitari, i quali hanno iniziato come delegati all’interno delle proprie scuole superiori e hanno poi deciso di continuare a impegnarsi in queste iniziative negli anni seguenti. Il Mep è un progetto così bello che, una volta scoperto, i ragazzi non lo lasciano più”.
Laura Benatti