I genitori non si arrendono

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I bus di Arianna non sono pensati per gli studenti del nuovo quartiere di Cibeno ma le famiglie che abitano a est di via Roosevelt non possono rassegnarsi perché si tratta di una questione, soprattutto per alcuni, imprescindibile. “Chi ha più di un figlio da accompagnare a scuola non ce la fa ad arrivare in viale Peruzzi per poi a tornare indietro in tempo e accompagnare l’altro figlio alle elementari del quartiere o alla nuova scuola media”. Il problema si pone nei mesi invernali e nei giorni di pioggia in particolare, quando non è possibile costringere i ragazzi a raggiungere in bicicletta le scuole superiori concentrate nel polo scolastico. “Abbiamo sollevato il problema già a giugno dello scorso anno ma finora non è cambiato nulla e non vorremmo ritrovarci a settembre nella stessa identica situazione” raccontano.
La linea verde di Arianna, che serve la zona, attraversa il quartiere da via della Costituzione fino a via Ramazzini per poi immettersi in via Roosevelt e tornare indietro fino al sottopasso, percorrere l’intera via Pezzana sbucando in viale Manzoni e da qui risalire fino alla stazione ferroviaria dove gli studenti devono scendere e prendere un altro autobus (quello della linea rossa) attraversare il centro, imboccare via Tre Febbraio e poi via Peruzzi per raggiungere infine il Polo scolastico.
In buona sostanza gli studenti che salgono sui mezzi del trasporto pubblico urbano alla fermata di via della Costituzione o a quella del Conad di via Roosevelt sono costretti a un tortuoso percorso che dura più di quaranta minuti per arrivare a scuola perché non esiste un collegamento diretto.
“A ciò si aggiunge il fatto che, alla stazione dei treni, più di una volta i nostri ragazzi sono rimasti a piedi perché l’unico autobus che arriva in viale Peruzzi a quell’ora è strapieno di studenti. E magari chi è già diretto al lavoro deve tornare indietro per accompagnare il figlio a scuola con una gran perdita di tempo”.
“Viviamo in un quartiere nuovo, ancora in espansione e altamente popolato da famiglie giovani con figli: è indispensabile che per l’ingresso a scuola e all’uscita sia previsto un servizio per i tanti studenti che frequentano le scuole superiori”.
Le famiglie hanno provato a trovare soluzioni alternative organizzando turni di auto private per provvedere al trasporto dei ragazzi, ma non ha funzionato perché troppo complicato. Il trasporto pubblico urbano eviterebbe anche l’intasamento di auto in quella zona a quell’ora con evidenti vantaggi sia per la viabilità che per l’inquinamento, “ma il percorso deve essere ripensato”.
In alternativa, c’è chi è passato al servizio di trasporto pubblico extraurbano perché l’autobus che proviene da Cavezzo e Rovereto ferma all’altezza della chiesa di Cibeno davanti al bar Sassi ma “non è mai puntuale e, anzi, molto spesso, è in anticipo: non volendo lasciare al buio d’inverno mia figlia da sola alla fermata – racconta una delle mamme – partiamo con largo anticipo da casa ma rimaniamo un bel po’ in auto ad aspettare al freddo”.
Nel corso dell’anno hanno presentato esposti a Seta e al Comune di Carpi. “E’ stata fatta anche una simulazione ma il problema è stato risolto dal Comune aggiungendo un mezzo nel tragitto dalla stazione dei treni al polo scolastico. Siamo disponibili ad accollarci i costi di una eventuale maggiorazione purché sia ragionevole: l’idea avanzata di noleggiare un pulmino non ci pare che vada in questa direzione…”.
Sara Gelli
 

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