La Buona Scuola parte da Carpi

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Ciò che La Buona Scuola, la riforma approntata dal Governo Renzi, prevede nel capitolo Ogni scuola connessa, a Carpi è già realtà.
A oggi solo il 10% delle scuole primarie e il 23% delle scuole secondarie italiane è connesso ad Internet con rete veloce. In quasi una scuola su due (46%) la connessione non raggiunge le classi e ciò impedisce l’uso di metodologie didattiche innovative.
Il decreto legge approvato in Consiglio dei Ministri prevede che “ogni scuola italiana debba essere dotata di una connessione veloce, di  wi-fi e di un numero sufficiente di dispositivi mobili per la didattica digitale” ma ammette che “le risorse del Ministero destinate a questo scopo devono essere impiegate nel modo più efficiente possibile, ad esempio finanziando congiuntamente a investitori privati, o coordinandosi con altri enti centrali o locali”. Insomma, il proposito è quello di far nascere “100 coalizioni di investimento per la scuola digitale, per portare banda larga e wi-fi in ogni scuola d’Italia”.
A Carpi c’è già un esempio positivo e concreto che si vuole rilevare nella speranza che altri possano seguirlo arricchendo e potenziando la dotazione delle scuole della nostra città per offrire il meglio ai ragazzi carpigiani nei quali risiede la speranza di futuro per la nostra città.
Giovanna Mussini, titolare del salone di acconciature Hair Garden in via Marzabotto, ha interamente finanziato l’acquisto di una LIM, lavagna interattiva multimediale, del costo di duemila euro circa, destinata alle prime classi della scuola primaria Collodi.
“Le insegnanti Rossella, Maria e Daniela – dice Giovanna – nel corso di una riunione coi genitori delle prime classi hanno espresso l’esigenza di dotare l’aula di una lavagna interattiva multimediale sperando che i genitori potessero provvedere con un contributo di poco più di trenta euro all’acquisto. I nostri bambini, tra cui anche mia figlia, ne avrebbero beneficiato per i cinque anni di scuola elementare e io ero davvero entusiasta. Purtroppo la maggioranza dei genitori ha rifiutato la proposta”. Giovanna non ha rinunciato al progetto e ha iniziato a considerare la possibilità di acquistare la LIM come “investitore privato” ante litteram previsto nella riforma della scuola: fatto sta che oggi la lavagna è già in classe a disposizione degli alunni delle Collodi.
“Le modalità – spiega Giovanna – sono simili a quelle di una sponsorizzazione sportiva”.
La lavagna interattiva multimediale rappresenta una vera e propria risorsa per la didattica multidisciplinare: “fare didattica con la LIM  – spiega l’insegnante Rossella – modifica le abitudini del docente introducendolo ai concetti della multimedialità, dell’interazione, della condivisione. La comunicazione diventa più efficace perché stimola l’attenzione e la partecipazione. La lezione si trasforma diventando sempre meno trasmissiva e la scrittura assume nuove forme di comunicazione”.
Sara Gelli

 

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