Cyberbullismo: colpisce 1 ragazzo su 4

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Dalle scuole, ai cortili, alle strade, il bullismo si è spostato sul Web. Il cyberbullismo, è un fenomeno in preoccupante ascesa anche sul nostro territorio, come ci conferma Marco Maggi, consulente educativo e formatore che si occupa di bullismo da più di vent’anni.
Quanto è diffuso il fenomeno a Carpi e, più in generale, nel territorio dell’Unione delle Terre d’Argine?
E’ un fenomeno purtroppo molto esteso che coinvolge come vittima 1 minore su 4. Numeri preoccupanti soprattutto perché gli adulti, spesso, non se ne accorgono: non esiste infatti un controllo all’interno della scuola né, talvolta, delle famiglie, su come vengono utilizzate le nuove tecnologie. I dati, infatti, non sono confortanti, più si sale con l’età più il cyberbullismo cresce e alle superiori il fenomeno coinvolge 1 giovane su 3”.
Cos’è il cyberbullismo?
“E’ dal 2006 che nel nostro Paese si è iniziato a parlare di cyber bullismo: una forma di vessazione e prevaricazione che utilizza le nuove tecnologie per compiere atti di prepotenza ai danni di alunni perché, lo ricordiamo, il bullismo è specifico nell’ambito della scuola. I ragazzi utilizzano cellulari, WhatsApp o i social network per offendere o diffamare qualcuno, postano su youtube video che ritraggono ragazzi in situazioni umilianti o di forte disagio o, in altri casi, fanno commenti spiacevoli sui compagni su Facebook o creano gruppi contro qualcuno su WhatsApp tesi a escludere”.
Quali sono i rischi in cui i nativi digitali possono incorrere in Rete?
“Oltre al cyber bullismo è molto diffuso il fenomeno del sexting: i ragazzi postano foto e video compromettenti in Rete senza rendersi conto delle gravi conseguenze. Anche accedere a immagini inappropriate o violente costituisce un rischio così come navigare su siti pro anoressia, ad esempio. Il guaio maggiore comunque è il fatto che i ragazzi postino tante informazioni personali che  possono poi essere utilizzate da chiunque e senza alcun controllo”.
Come un genitore può proteggere il proprio figlio?
“Ciò che mi sconvolge maggiormente è che, spesso, i bimbi già alla prima comunione ricevono in dono smartphone o tablet: è il caso di dare strumenti tanto potenti in mano a un bambino così piccolo? Oltre a porsi tale domanda i genitori devono monitorare ciò che fanno i ragazzi e l’unico modo per farlo è quello di essere aggiornati, padroneggiando appieno le nuove tecnologie. Gli adulti devono inoltre capire che postare fotografie dei propri figli minorenni su Instagram, o sui social network in generale, non è né produttivo né, tantomeno, costruttivo. Di questo materiale infatti si può appropriare chiunque e ciò è potenzialmente molto pericoloso. Molti adulti sono poi completamente inconsapevoli circa i rischi legati a numerosi comportamenti dei propri figli. Il confine tra scherzo e reato è netto: i genitori sono i primi che devono comprendere tale differenza”.
Il 28 aprile, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria di Carpi, partirà il corso gratuito dal tema: Genitori 2.0 e i rischi della Rete con i figli digitali. Quattro serate (28 aprile, 7, 13 e 18 maggio alle 20,30) volute dal Centro per le Famiglie e dal Coordinamento Pedagogico dell’Unione delle Terre d’Argine per prevenire i pericoli della rete e utilizzare in modo responsabile i social network e le nuove tecnologie.  Che obiettivi si pone il corso e a chi si rivolge?
“Il corso vuole offrire strumenti e una maggiore consapevolezza circa l’utilizzo delle nuove tecnologie senza demonizzarle bensì valorizzandone gli aspetti positivi, pur consci dei rischi. Un corso che, attraverso dispense, giochi, filmati e varie attività, utilizzerà le stesse tecnologie usate dai giovani; un modo per avvicinarci a loro e facilitare la comunicazione. La sfida è quella di accrescere la sensibilità degli adulti per renderli maggiormente competenti e preparati nel seguire i loro figli o i loro studenti nel percorso di crescita. Il corso è gratuito ed è aperto a tutti coloro che si relazionano coi minori: genitori, insegnanti, operatori ed educatori”.
Jessica Bianchi