La presenza di due grandi ospedali in una città come Modena rappresenta da sempre un’anomalia a cui nessuno finora però aveva deciso di mettere mano. La regia del progetto di fusione porta la firma del direttore generale del Policlinico Ivan Trenti e dell’assessore regionale alle politiche per la Salute Sergio Venturi. L’annuncio in anteprima è stato dato in occasione della presentazione al personale del Policlinico dei due nuovi reparti ristrutturati di Endoscopia digestiva e Degenze della Patologia dell’Apparato Locomotore: “non possiamo permetterci strutture che si fanno concorrenza” ha detto Venturi, “bisogna integrarsi ed evitare doppioni, soprattutto dove la competizione non porta a niente di buono” ha ribadito il presidente della Regione Stefano Bonaccini che, oltre al tema dell’integrazione, ha posto quello delle liste d’attesa, “un difetto di questa Regione, nonostante il nostro sistema sanitario resti uno dei migliori d’Europa e del mondo”.
Ci sarà la lotta per le poltrone che saranno inevitabilmente ridotte, ma la strada per fare dei due poli sanitari un’unica azienda è ormai segnata. Cosa cambierà dopo l’unione dei due ospedali nella rete ospedaliera provinciale? E per l’ospedale di Carpi? Non potranno esserci che benefici, secondo l’assessore regionale Venturi perché “i grandi ospedali dovranno essere la base di tutti i risparmi” che “la Regione non si porterà via ma lascerà sul territorio”.
Sulla stessa linea anche Giancarlo Muzzarelli e Alberto Bellelli rispettivamente presidente e copresidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Provincia di Modena, nonché sindaco di Modena il primo e di Carpi il secondo. L’integrazione di Policlinico e Baggiovara consentirà “di ridistribuire – si legge nel comunicato stampa a doppia firma – risorse per investimenti e gestione corrente a tutta la rete ospedaliera provinciale. Nella logica di area vasta, che è alla base di questo disegno, sono a pieno titolo coinvolti tutti gli ospedali della provincia nel ruolo a essi assegnato dal documento di programmazione”.
Intanto è il Policlinico che cambia e si rinnova “dopo le sofferenze patite da questa struttura in seguito al terremoto del 2012”: a fine 2015 verrà completato il nuovo Dipartimento di Chirurgia e dei Trapianti, verrà avviata la gara per la costruzione del nuovo reparto Materno – Infantile, mentre a inizio 2016 ci sarà l’aggiudicazione della gara d’appalto per la ristrutturazione di 25mila metri quadri per un investimento di oltre 20 milioni di euro. Per l’ospedale di Carpi i soliti rattoppi: sono recentemente iniziati i lavori per il miglioramento degli impianti a servizio della Radiologia per un investimento complessivo di 1 milione e 450mila euro.
Ci sono alcuni nodi che rappresentano già da ora un banco di prova per la sanità modenese, come ha sottolineato anche Bellelli: il trasferimento del centro trasfusionale a Bologna e il completamento della Centrale Unica del 118 che “tuttora si presentano come problematici e poco comprensibili”.
Sara Gelli