E il Parco degli eventi?

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Da quando è stato eletto, nel maggio del 2014, ha sin da subito impresso un’accelerazione alla discussione di temi che ha stabilito essere prioritari: l’adeguamento del patrimonio al contesto, la revisione dello Statuto, la riflessione sul rapporto tra le società strumentali (San Rocco Arte e Cultura e Casa del Volontariato) e la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.  C’è una questione che però è rimasta per anni in sospeso e sicuramente impensierisce il presidente della Fondazione Crc Giuseppe Schena: che ne facciamo del terreno acquistato a Santa Croce sul quale doveva sorgere il Parco degli eventi? L’acquisto per quattro milioni di euro del vasto appezzamento di terreno che si trova fra la via dei Mulini per Gargallo, la Traversa San Giorgio e via Bersana risale al 2007 e fu preceduto da cinque anni di dibattiti e discussioni logoranti sul Parco delle Sculture, poi Parco degli Eventi, poi Corte Futura, col sindaco Enrico Campedelli fermamente contrario all’idea di trasformare quel terreno da agricolo a edificabile, condizione necessaria per la realizzazione di un grande centro per gli eventi culturali, fieristici ed economici, con centro congressi, mostre permanenti e attività commerciali annesse.
Così Campedelli aveva scritto una lettera indirizzata al presidente della Fondazione Gianfedele Ferrari, definendo il progetto “non coerente con l’indirizzo dell’Amministrazione” da anni impegnata nella valorizzazione del centro storico e contraria a “un polo d’attrazione esterno alla città storica (…) E’ opinione del sottoscritto, della Giunta Comunale e dei partiti che la sostengono che non esistano oggi le condizioni per operare una variante di così alto impatto urbanistico”.
Il niet comunale non scoraggiò il presidente Ferrari che convocò il Consiglio di Amministrazione per votare l’acquisto del terreno: a favore votarono tre consiglieri (Angelo Flammia, Riccardo Pellicciardi e lo stesso presidente). Contro si espressero Stefano Zanoli, Edo Patriarca ed Elisetta Bellelli. Assente il consigliere Mauro Benincasa. A parità di voti prevalse il voto doppio del presidente come da Statuto. Il braccio di ferro portò a un nulla di fatto: la Fondazione mise successivamente a disposizione quell’area per la realizzazione del nuovo ospedale di Carpi, quando in città non si parlava d’altro. L’idea del nuovo ospedale non si è mai concretizzata in un progetto e quei 260 mila metri quadri di superficie sono rimasti senza una destinazione precisa. Fino al 2013, quando, in scadenza di mandato, Ferrari riprese in mano la questione destinando un milione di euro a un progetto di grande parco alle porte di Carpi: su 160mila metri quadri era prevista la realizzazione di una vasta area verde con alberi d’alto fusto mentre la casa colonica sarebbe dovuta diventare un centro servizi con sale polivalenti e bar. L’ennesimo progetto rimasto nel limbo delle intenzioni. Insomma, per il presidente Giuseppe Schena un vero grattacapo: che se ne fa la Fondazione di un terreno agricolo pagato quattro milioni di euro?
Sara Gelli

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