Cose da matti

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Scorrendo il programma della Settimana Salute Mentale di Modena sorge un dubbio: ma chi diavolo ha scelto gli ospiti? Va bene essere di larghe vedute e lasciare da parte ogni pregiudizio. Non vi è forse un limite che un ente pubblico (ndr l’azienda sanitaria di Modena) non dovrebbe oltrepassare? Cosa ci azzecca, ad esempio, l’ex brigatista rosso Renato Curcio, con lo stato sociale? Eppure sarà lui a dissertare circa i “dispositivi totalizzanti all’opera nelle associazioni, nei luoghi di lavoro e nelle istituzioni”. In effetti la sua esperienza “sovversiva”, perdonate l’eufemismo, è stata oltremodo totalizzante durante i bui anni di piombo del nostro Paese. Non paghi, gli organizzatori della kermesse, propongono il dibattito politico-sociale: Politiche sulle droghe leggere. Tema quantomai attuale considerato l’aumento del fenomeno della 'doppia diagnosi', cioè la concomitanza tra un disturbo psichiatrico e l'abuso di sostanze. Si stima infatti che il 30% circa degli psicotici abusi di  alcol e il 15% di droghe.  La percentuale di abuso di sostanze supera addirittura il 50% nei pazienti bipolari. L'abuso in presenza di una psicosi ha effetti potenzialmente catastrofici  sulla malattia: spesso la maschera, ne aggrava le conseguenze, crea difficoltà nella gestione e nell'aderenza alla terapia. Anche le droghe cosiddette leggere, come hashish e marijuana, se assunte  in modo regolare possono dare luogo ad alterazioni psicobiologiche e all'insorgenza di  schizofrenia o disturbo bipolare. Il dibattito però, anziché vertere sulla forte associazione tra  psicopatologia e dipendenze, propone, al contrario, una lettura alquanto, come dire?, free… Promosso da Circolo Culturale Left, Vibra, Passpartout – rete circoli giovanili e Arci Modena, il dibattito invece inneggia alla “fine della guerra contro i consumatori di droghe e la regolamentazione di produzione e uso dei derivati della cannabis, che ha diverse implicazioni”, tra cui “la creazione di posti di lavoro, l’aumento del gettito fiscale… e l’avvio di una politica pragmatica sulle droghe come segno di maturità democratica”. Fuori tema o fuori contesto poco importa. Ciò che resta è la sconcertante sensazione che della salute mentale, in fondo, poco importa, persino a chi dovrebbe, almeno una volta all’anno, promuoverla tra la gente.
Jessica Bianchi