La miglior medicina? Noi stessi

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Ippocrate diceva che “gli alimenti devono essere l’unico nostro medicinale”. Il dottor Paolo Mainardi si è spinto oltre sostenendo che “noi abbiamo i meccanismi endogeni per guarire, dobbiamo solo riattivarli”. Neurochimico di fama, ricercatore presso l’Università di Genova, Mainardi ha tenuto una conferenza pubblica, introdotta dal sindaco di Carpi Alberto Bellelli e dal presidente del Csi Guido Leporati, domenica 4 ottobre presso la Sala di via Peruzzi. Grazie all’impegno profuso da Sandro Santolin del Pane del Fornaio e da Isabella Bordone di Nubra Medica e con la disponibilità del Centro Sportivo Italiano, è stato possibile avere a Carpi il primo ricercatore al mondo che ha identificato e isolato una sieroproteina, l’alfa-lattoalbumina, capace di ottenere significativi risultati in diverse patologie neurologiche tanto da rientrare nei programmi di screening di nuovi farmaci dell’NIH (Usa). Trecento le persone che hanno gremito la sala. Il dottor Mainardi ha confrontato in modo critico i risultati degli studi clinici “sponsorizzati” e gli studi retrospettivi relativi ai farmaci utilizzati per curare diverse malattie neurologiche  rilevando le differenze anche sostanziali negli esiti: i brillanti risultati, per esempio, di alcuni farmaci utilizzati per la cura della sclerosi multipla scompaiono a distanza di tempo negli studi retrospettivi ricavati dall’analisi dei registri ospedalieri. E, ancora, l’anemia da carenza di ferro curata con integratori impedisce all’epcidina di fare il suo dovere cioè evitare una presenza eccessiva di ferro nel sangue scatenando un’infiammazione intestinale. Infine, il dottor Mainardi, riportando gli studi retrospettivi ha evidenziato l’elevata risposta all’effetto placebo nella cura dell’artrite reumatoide.  “Rimettere in discussione la medicina è fondamentale per stimolare nuovi modelli e idee. Tutto questo mi ha portato a studiare l’asse intestino-cervello e, più in generale, le comunicazioni tra gli organi. Sono arrivato a intuire il ruolo dei mastociti in tutte le malattie perché la loro alterazione induce un processo infiammatorio che è la causa comune di tantissime patologie. Noi però possediamo potenti meccanismi riparativi, che continuamente riparano i danni indotti da un’alimentazione sbagliata,  dallo stress… Il microbiota intestinale sovraintende tutte queste funzioni. Se il microbiota intestinale si indebolisce, perdiamo questa importante azione riparatrice e, a poco a poco, manifestiamo sintomi che dipendono dalle nostre vulnerabilità personali o genetiche. In pratica tutte le patologie hanno in comune una riduzione delle capacità riparative: se queste vengono riattivate riusciamo a guarire, se le manteniamo attive non ci ammaliamo”. Il protocollo del dottor Mainardi associa all’assunzione di Serplus, l’integratore alimentare di alfa-lattoalbumina a una dieta alimentare su misura per il paziente. I risultati non si sono fatti attendere e le testimonianze raccolte da un gruppo Facebook che mette in rete le esperienze di cura da malattie autoimmuni di origine intestinale sono significative. Coloro che sono intervenuti a Carpi lo confermano. La più toccante testimonianza è stata quella di una donna di 43 anni di Trieste a cui era stata diagnosticata la tiroidite di Hoshimoto associata ad alopecia con conseguente disfunzione del sistema immunitario che le ha distrutto la vita. La sua peregrinazione dalla medicina convenzionale a quella allergologica l’ha portata a sottoporsi a una dieta molto restrittiva che l’ha sì aiutata ma solo nel breve termine: alimentandosi di soli 4 o 5 alimenti, in due anni, aveva sviluppato una sindrome da sensibilità chimica multipla.  Il suo calvario è terminato quando ha deciso di incontrare il dottor Mainardi  a  conferma della tesi in base alla quale un’infiammazione cronica si può definire ‘la madre di tutte le patologie’.
Sara Gelli

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