Filo rosso
Il 30 giugno all’interno del Teatro della Casa Circondariale Sant’Anna di Modena si è svolta la prova aperta dello spettacolo teatrale in atto unico Filo Rosso (la vera istoria di Tristan e Isolde). Come tutti gli anni, il riferimento a una figura femminile della letteratura, Isotta, è stato il pretesto per dar forma a una rappresentazione scenica di lettura, musica e immagini condotta da Stefano Benatti e Cristina Lugli di ArServizi di Carpi, ideata insieme al gruppo di donne presenti nella sezione femminile partecipanti al progetto di Arti terapie.
I minuti scorrono…
Due battute fra di noi, il caldo, le luci, i microfoni e l’ansia. Per qualcuna è insignificante, per altre agitante, per altre ancora molto importante. Si prova e riprova. Alcune cose non funzionano, poi sì, poi no. Dai! Forse ce la facciamo.
Abbiamo acqua e Coca da bere. I nostri amici hanno preparato tutto. Ci danno grinta e coraggio ma vedo che anche loro hanno un po’ d’ansia. Sembra facile per chi sta seduto su una sedia.
Mi sento ridicola e agitatissima. Un’ora è passata e ci sono tanti imprevisti, manca la luce e l’agitazione aumenta. Beh, ci diciamo che… con un copione in mano non si può sbagliare; anche Paola, la referente del Gruppo Carcere-Città ci fa coraggio. Mi dico, riuscirà! Si abbassano le luci, i microfoni sembrano funzionare, forse ci siamo. Arriva il pubblico, le nostre compagne di sezione e i ragazzi della sezione maschile.
Ecco il mio turno. Il cuore mi batte forte. Salgo sul palco, inizio a leggere il mio monologo. La mia voce trema. Sento il pubblico che ascolta. Mi dico, è andata. Non so come ma, mentre scendo, sento gli applausi. Il mio cuore si alleggerisce. Ora sta a me fare coraggio.
Natashja
Superate le tensioni e la paura di chi avevo di fronte, penso sia stata una bellissima esperienza. Grazie.
Grazia
Ringrazio Stefano e Cristina e tutti coloro che si sono impegnati per questo. Per me è stata una cosa meravigliosa che sento sulla pelle perché anch’io, qui al S. Anna, sto vivendo una storia d’amore impossibile.
Monica P.
Soprattutto voglio dire a S. e C. dell’immensa possibilità di esprimere tutto di noi in questo spettacolo. Bellissima esperienza insieme alle mie compagne. Specialmente ringrazio Dio che ha dato a noi tutto ciò e che ha annullato tutte le mie paure della mia prima esperienza su un palcoscenico.
Joy
Vorrei ringraziare tutti i miei compagni e le mie compagne detenute per il loro impegno sulle cose previste e quelle impreviste e per la spontaneità che ci ha fatto divertire tutti insieme.
Hasna
Vi saluto e vi aspetto in Riviera.
Monichina
Entusiasmante veder nascere e crescere questa nostra creazione sino ad arrivare alla realtà dello spettacolo. Non ci credevo. Grazie!
Loretta
Vorrei ringraziare S. e C. perché non mi aspettavo tutto ciò: sembrava incredibile ma si è realizzato. Io sono felicissima. E’ stato emozionante suonare le percussioni con un amico. Grazie a tutti!
Norinda
La paura di non farcela…
Grazie a tutti!
Simona
Un momento per me emozionante dove la parola amore risuonava dentro di me come il ritmo di un tamburo.
Monica D.
Buona estate! Ricordatevi di noi! E dello spettacolo che noi abbiamo rappresentato qui dentro ma che voi non avete potuto vedere. Le emozioni che noi abbiamo provato in questa bellissima esperienza escano dal teatro del carcere e giungano a tutti voi che leggete queste righe.
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