Nulla di fatto

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Acqua e fibre di amianto. Tubature obsolete dalle numerose perdite. Sul fronte idrico, in città, da qualche tempo non ci facciamo proprio mancare nulla. E allora suona alquanto stonato il motto scelto dalla multiutility Aimag sul proprio giornale di informazione: Acqua Aimag Buona da bere. Numerose le promesse fatte per tentare di porre rimedio alla dispersione di fibre di amianto e tranquillizzare così la cittadinanza circa la salubrità dell’acqua del rubinetto ma, sinora, poco o nulla è stato fatto. Comune di Carpi e Aimag, infatti, hanno presentato, lo scorso febbraio, un piano pluriennale di interventi per sostituire gli oltre 200 chilometri di tubature in eternit della nostra obsoleta rete idrica. Costo complessivo dell’operazione: 70 milioni di euro (50 milioni per le opere di sostituzione e 20 per i nuovi allacciamenti) da spalmare in dieci anni. Se a mancare non è la volontà, a latitare sono però le risorse. Meno costosa ma altrettanto disattesa è l’annunciata sperimentazione tesa a impedire il rilascio di fibre nei tubi, attraverso la creazione di una pellicola. A cosa sono imputabili questi ritardi? Lo abbiamo chiesto a Davide De Battisti, dirigente del Servizio Idrico Integrato di Aimag.
Nonostante lo slogan da voi scelto “Acqua Aimag Buona da bere” (ndr Aimag Notizie) a Carpi si registrano mediamente 15.515 fibre di amianto per litro. Sono state fatte altre analisi per il rilevamento delle fibre nella rete carpigiana? Quali i punti critici?
“L’Istituto Superiore di Sanità, a maggio di quest’anno ha pubblicato le proprie Linee Guida in materia di tubazioni interrate in cemento amianto destinate al trasporto di acqua potabile e dichiara “in applicazione ai dettami dell’art. 4(2) del D. Lgs. 31/01, questo Istituto non ritiene che, allo stato, sussistano i requisiti di necessità per indicare un valore di parametro per l’amianto nelle acque destinate al consumo umano; ritiene opportuno precisare, sulla base delle conoscenze attuali e delle conclusioni a cui sono giunti Enti Internazionali di riferimento, che la situazione non deve essere percepita come un rischio incombente per la salute pubblica, né per quanto riguarda l’eventuale dose di fibre ingerita, né per la concentrazione eventualmente trasferita dalla matrice acquosa alla matrice aria”. Pur non essendo obbligatorie per legge, Aimag svolge con regolarità, a cadenza mensile, secondo gli impegni assunti con l’Amministrazione e la cittadinanza, le analisi e i controlli per la ricerca delle fibre di amianto e le pubblica sul proprio sito. Ausl poi, autonomamente, svolge i suoi controlli e ci invia i risultati per opportuna conoscenza. Non esistono punti critici in città, l’acqua ha le medesime caratteristiche chimico-fisiche in tutta la rete di distribuzione, in quanto la rete è magliata e interconnessa. La presenza di tracce di fibre amianto non segue una fenomenologia riproducibile”.
L’Asl ha stoppato l’immissione nella rete di un formulato alimentare e zinco (per favorire la formazione di una pellicola calcarea a effetto protettivo delle tubature e ottenere così una minore cessione di fibre di amianto nelle condotte) a causa del proliferare di casi di legionella. Aimag e Comune avevano proposto la sperimentazione del trattamento, secondo i protocolli autorizzati dall’Istituto Superiore di Sanità, in un tratto di rete in cemento – amianto non collegato alla rete. L’esperimento è partito?
“Come annunciato, Aimag sta portando avanti il progetto sperimentale utilizzando un tratto dismesso di tubazione – non collegato alla rete acquedottistica in esercizio. La sperimentazione, in realtà, non è solo su una ma su due diverse soluzioni tecnologiche, fra quelle oggi disponibili, contiamo così di poter individuare l’intervento più efficace che si potrebbe realizzare. La prima soluzione, già nota perché proposta diversi mesi fa, riguarda l’immissione in rete di un formulato a base di fosfato monosodico di zinco che ha lo scopo di formare una pellicola protettiva della superficie interna della condotta. La seconda soluzione riguarda invece il rivestimento interno delle tubature con una resina polimerica bicomponente. Entrambe le soluzioni e i prodotti sono già in uso, da molti anni, in altre reti acquedottistiche. Durante tutte le fasi, Aimag sarà supportata, oltre che dal proprio Laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche, dal Centro di Ricerca e Sviluppo Tecnopolo TPM di Mirandola, con dotazione strumentale di avanguardia e gestito in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia. Nelle prossime settimane, a completamento dello studio, il progetto sarà presentato all’azienda sanitaria e proseguiremo la sperimentazione solo dopo la sua condivisione e approvazione”.
Fioriscono cantieri legati al rifacimento di tratti di rete. Quanti metri sono stati sostituiti?
“Aimag ha previsto investimenti sulla sola rete di Carpi, nel periodo 2015-2017, per un totale complessivo di oltre 1.400.000 euro fra sostituzione condotte e rifacimenti dei nodi/allacciamenti della rete. Sono stati eseguiti i lavori, secondo la programmazione prevista, di via Fassi, via Don Albertario, via Della Robbia, via 24 Maggio e via F.lli Cervi. In tutto qualche chilometro di rete. Seguiranno nel 2016-2017 i lavori programmati nelle vie: Canalvecchio (frazione Cortile), via Remesina Esterna, via Livorno, via Campagnola (frazione Migliarina), via Sant’Antonio (frazione Fossoli), via Petrarca, via Verrini (frazione Fossoli), via Giandegola e via Caselle (frazione San Martino Secchia)”.
La priorità da voi individuata è la rete di adduzione Fontana di Rubiera – Carpi, ovvero le due condotte 350 e 600 e poi la rete di distribuzione cittadina, divisa in 18 zone, al fine di ridurre al minimo i disagi. Il Comune ha destinato 2 milioni di euro dell’avanzo di amministrazione a questo fine. Voi dovevate discutere con Atersir per chiedere l’autorizzazione a incrementare gli investimenti nel settore idrico. Risorse che, sommate a quelle dell’ente pubblico, potrebbero raggiungere quei 5 milioni di euro necessari per partire col primo stralcio di lavori legati alla sostituzione della condotta 350. Come è andata?
“Nei prossimi giorni Aimag presenterà ad Atersir il programma degli interventi per il servizio idrico 2016-2019 che sarà poi posto all’approvazione del Consiglio d’Ambito nel corso di novembre. Il programma prevede investimenti per quasi 15 milioni di euro all’anno (circa il doppio degli scorsi anni), di cui una quota importante sull’acquedottistica. Tra gli interventi principali spicca il rifacimento del sistema di adduzione, in particolare l’adduttrice ormai obsoleta del DN 350 che dal campo pozzi di Fontana alimenta la città di Carpi e poi, a seguire, anche l’anello cittadino di adduzione. Agli investimenti di Aimag si aggiungono le risorse messe a disposizione dal Comune, come annunciato dal sindaco”.
Qual è la situazione sul fronte perdite d’acqua?
“Aimag ha mantenuto costante, in questi anni, una percentuale fra il 23- 25% di perdite nella rete idrica. Si tratta di un indice accettabile, sotto la media nazionale (oltre il 30%), ma data l’obsolescenza delle reti, per poter mantenere e migliorare questi parametri occorre investire nella manutenzione straordinaria delle reti. I maggiori investimenti previsti nel nostro programma triennale vanno proprio in questa direzione”.
Jessica Bianchi

 

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