La Buona Nascita contro la malnutrizione

0
661

E’ tornata in Africa per la nona volta e non sarà sicuramente l’ultima. “Sono profondamente innamorata di quel Paese e delle persone che lo abitano” rivela la dottoressa Roberta Copelli, che tra famiglia e lavoro si ritaglia lo spazio per l’impegno di volontariato nell’associazione Buona Nascita onlus, il cui presidente è il professor Giuseppe Masellis. In Provincia di Modena, l’associazione, attraverso il progetto Sos Mamy, sostiene le neo mamme nel delicato periodo del puerperio e, inoltre, attraverso il Progetto Nicolò Leon di raccolta di latte materno si preoccupa di raccogliere al domicilio le donazioni di latte materno per conferirlo presso i Reparti di Neonatologia del Policlinico di Modena e del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Con Buona Nascita Oltre i Confini l’associazione si è aperta al mondo attivando progetti di sostegno all’ infanzia in particolare nei Paesi africani. “Due anni fa, in Benin, ho visitato il Centro sulla Malnutrizione di Toffo – racconta Roberta che dell’associazione è vicepresidente e di professione è dietista – e il mio cuore è rimasto là: ho ricontattato il Centro per tornare sul posto a rendermi conto delle necessità prioritarie e con l’infermiera Lidia Gualtieri sono partita il 10 dicembre scorso per trascorrere una settimana in questo sperduto angolo di mondo, senz’acqua, a due ore e mezza dalla capitale Cotonou”. Le suore gestiscono, accanto al Centro di Recupero ed Educazione Nutrizionale, il Centro di Accoglienza per bambini e bambine orfani o abbandonati. “Una è nutrizionista, un’altra assistente sociale, sono solo in tre ma molto preparate e davvero meravigliose coi bambini, una ventina in tutto: provvedono a loro per ogni cosa, pur avendo risorse scarse”. Quale è la necessità maggiore a cui far fronte? Si sono chieste Roberta e Lidia travolte dall’affetto di questi bambini a cui hanno portato magliette e palloni da pallavolo donati dalla società sportiva Universal Carpi con la quale collaborano da tempo.
“Lavorando a stretto contatto con le suore ci siamo rese conto che la loro difficoltà maggiore è garantire ai bambini i pasti.  Dopo aver percorso a piedi la lunga strada per recarsi a scuola, hanno bisogno di energie durante la giornata che trascorrono in classe e per rientrare al termine delle lezioni: avere il pasto è fondamentale”.
Dall’Africa Roberta e Lidia hanno lanciato l’appello e ricevuto il sostegno necessario da amici e associazioni per assicurare ogni giorno i  pasti per i venti bambini per  tutto il prossimo anno. “Quel giorno ho pianto dalla gioia. Chi ci  sostiene sa che veniamo  in Africa dando un riscontro trasparente di ciò che l’Associazione fa  e l’immediato  sostegno che abbiamo  ricevuto è stata la conferma di una rapporto di grande fiducia”. Nell’ambito dell’attività del Centro di Recupero ed Educazione Nutrizionale, le tre suore si preoccupano di visitare ogni settimana i dodici villaggi della zona per monitorare le condizioni dei bimbi. Percorrono in  moto sessanta chilometri al giorno e, nel caso in cui risultino casi di malnutrizione severa, questi vengono accompagnati al Centro di recupero di Toffo.
“Siamo salite in moto anche io e Lidia e per due giorni abbiamo visitato i villaggi con le suore misurando coi braccialetti Muac le braccia dei bimbi, montando le  bilance appese agli alberi per rilevare i  loro pesi e trascrivendo i dati. Al Centro i bambini più a rischio vengono nutriti con latti arricchiti dalle suore che li somministrano come terapia. Le suore documentano poi i progressi dei piccoli”. Qui si fanno i miracoli con le bombolette del gas per fare il latte, senza frigorifero e con le bilance da terra usurate che non funzionano. C’erano otto bambini ospitati nel centro durante la nostra  permanenza” racconta Roberta . Quali sono le necessità maggiori a cui far fronte? Si sono chieste ancora una volta le volontarie della Buona Nascita Roberta e Lidia. “Serve un frullino con le fruste per miscelare il  latte, materassi e lenzuola, paracetamolo e antibiotici, gli ingredienti per formulare il latte terapeutico, un medico presente in alcuni giorni. L’idea è quella di creare un progetto di lungo periodo per sostenere il Centro di Toffo in cui torneremo  tra breve tempo”, conclude Roberta.
Sara Gelli

 

clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp