I giovani sono spesso accusati di non nutrire alcun interesse verso il prossimo. Vengono però dimenticati i numerosi ragazzi che, giorno dopo giorno, si impegnano nel sociale. La diciassettenne carpigiana Emma Rettighieri è una volontaria che, sin da piccola, si è messa al servizio degli altri. “Ho cominciato per divertimento poi, – sorride Emma – la cosa mi è sfuggita di mano e mi sono ritrovata impegnata sempre più spesso in nuovi progetti. In realtà non mi dispiace affatto, mi diverto ancora come quando ho cominciato’’. Emma ha iniziato a fare volontariato a soli dieci anni, servendo alla festa di paese a Forcello in festa, per poi continuare, insieme agli scout di cui fa parte, a mettersi a disposizione durante la Fiera di San Luigi a Rovereto sulla Secchia, dove la ragazza è cresciuta. “Ricordo che da piccola aspettavo impaziente quella festa, era un’occasione davvero speciale’’. La giovane fa parte dell’associazione Agesci, che l’ha poi fatta avvicinare anche all’Ushac. Ne fanno parte volontari guidati da professionisti, come ad esempio fisioterapisti e professori di ginnastica, che aiutano le persone con handicap a fare attività fisica. “E’ un’esperienza molto bella – racconta Emma- anche se la prima volta ammetto di aver avuto paura. Per approcciarsi a persone con problemi fisici e psichici occorre del tempo ma, attraverso la conoscenza e il dialogo, ci si rende conto di quanto siano affettuose. A parlare con loro, spesso, ci si scioglie’’. La famiglia ha avuto un ruolo fondamentale nella vita di Emma, insegnandole il valore del volontariato e dello spendersi per il bene altrui. “I miei genitori mi hanno sempre lasciata libera di scegliere e hanno sostenuto le mie decisioni’’ spiega la ragazza. Grazie a loro si è avvicinata alla onlus carpigiana Amici del Perù: attraverso cene di beneficenza e vendita di prodotti di ogni tipo (l’11 febbraio i volontari saranno all’ingresso dell’ospedale, in via Molinari, per vendere primule) raccoglie fondi per aiutare i bimbi che si recano presso la scuola gestita da Suor Agnese a Huaraz.
Emma ha appena terminato il suo tirocinio “intensivo” presso l’Avo – Associazione volontari ospedalieri che, come lei stessa definisce, “è una realtà complessa nella quale devi portare serenità e positività, ovviamente senza esagerare. Hai a che fare ogni giorno con la sofferenza e il dolore delle persone, le quali però hanno tanta voglia di condividere e sfogarsi’’. Conciliare gli studi con la sua opera di volontariato implica una forte dose di organizzazione: “ogni volta che ci si prende un impegno, va rispettato, pertanto la pianificazione è fondamentale’’.
Quella che sta vivendo Emma è un’esperienza capace di lasciare il segno: “ciò che ricevo nel mettermi al servizio degli altri è molto più di quanto io dia. E’ necessario credere in quel che si fa e dare il massimo di sé. Sempre’’. Sono tanti i motivi per cui i giovani dovrebbero avvicinarsi al mondo del volontariato: “abbiamo braccia forti, tante energie e sicuramente più tempo libero di un adulto’’ conclude Emma.
Alexandra Tarus