Affronta la musica a muso duro Rickyf, al secolo Riccardo Frunzio, che, ad appena 18 anni, ha già prodotto il suo primo album intitolato Face the music, ovvero “Affronta la musica”. Disco che si appresta a presentare in un tour attraverso alcune delle principali città del Nord Italia. Un talento carpigiano che, in perfetta tradizione rapper, attraverso le sue canzoni e i video autoprodotti, racconta ai ragazzi la sua vita di tutti i giorni e quella di tanti altri giovani come lui.
Quando è nata la tua passione per la musica e in particolare per quella rap?
“Già a 5 anni mi esibivo in salotto come se fossi su un palco. Ho iniziato ad ascoltare il rap alla fine della seconda media e anche se sono cresciuto ascoltando diversi generi musicali come il pop, il punk e il rock, ho sempre preferito il rap”.
Hai frequentato una scuola di musica?
“Sì, tra il 2014 e il 2015 ho frequentato una scuola di canto che mi è servita per migliorare l’intonazione nei ritornelli rap. Nonostante in questo ambito non siano richieste grandi doti vocali, sono contento di averla frequentata perché molto spesso ciò che ho imparato mi contraddistingue da altri emergenti”.
Quando hai iniziato a scrivere canzoni?
“Ho iniziato a scrivere canzoni quando avevo 15 anni, principalmente per esprimermi, un po’ per sfogarmi e anche per sperimentare”.
Da dove nasce l’ispirazione?
“Nelle mie canzoni parlo semplicemente della mia storia, che si tratti di un avvenimento successo nel passato o nel presente. Mi piace raccontarlo e farlo arrivare nel migliore dei modi a chi mi ascolta, suscitando le stesse emozioni che ho provato io vivendolo. Amo tantissimo raccontare sia con le parole che a livello melodico tutto ciò che sento e desidero esprimere”.
Il genere rap sta riscuotendo in Italia un grande successo, complice la popolarità di alcuni personaggi televisivi. Secondo te qual è il motivo per cui il rap sta conoscendo una stagione d’oro nel nostro Paese?
“Il rap è diventato molto popolare grazie a Youtube. Questo si è rivelato un mezzo di comunicazione a diretto contatto con le persone, soprattutto con i giovani. Io stesso sono venuto a contatto con questo genere musicale grazie a Youtube e non alla radio, per esempio. Secondo me piace perché è molto diretto e trasmette concetti da subito chiari a chi ascolta. Credo che quasi tutti i ragazzi tra i 12 e i 25 anni abbiano qualche canzone rap nella loro playlist preferita. Ho notato ultimamente che il rap non solo ha trovato più gente disposta ad ascoltarlo, ma sono aumentati anche i giovani che hanno voglia di sperimentarlo e farlo nel vero senso della parola, come se questo genere musicale potesse diventare il loro stile di vita, senza avere necessariamente l’obiettivo di portare i loro lavori in uno studio di registrazione”.
Parlaci del nuovo album. Come si intitola? Di cosa parla?
“Il nuovo album si intitola Face the music: un modo di dire inglese che significa letteralmente “affrontare la musica”. Ho voluto chiamarlo così perché rappresenta appieno il periodo in cui l’ho scritto. Ritengo di aver affrontato la musica e di essermi preso a carico i rischi, le responsabilità e le conseguenze che questo comportava. E’ un album auto prodotto che contiene 10 tracce e, inoltre, i 3 brani più ascoltati dell’album precedente che ho voluto reinserire per dare la possibilità di ascoltarli anche a chi non li ha mai sentiti.
Le tracce non hanno un legame preciso: in questo album non mi sono imposto nulla a livello di contenuti, ho scritto ciò che pensavo in un momento determinato”.
Dove e quando lo presenterai?
“Per ora le date confermate sono il 1° ottobre al Barrio’s di Milano nel pomeriggio e al Pappafico di Como la sera, mentre nel pomeriggio del 16 ottobre sarò alle Lavanderie Ramone a Torin o”.
Sogni e progetti per il futuro?
“Per ora il mio sogno più grande è quello di arrivare con la mia musica a più gente possibile attraverso concerti e video ufficiali. L’obiettivo è sempre quello di migliorarmi e continuare a scrivere. Poi, si vedrà…”.
Chiara Sorrentino