La convivenza tra cane e gatto è possibile?

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Immaginate un bel giardino, dove una bella mamma legge una rivista, un bel padre gioca con la sua bella bambina e un bel cane riposa.  Un quadretto pressoché perfetto, fino a quando il cane vede un gatto capitare lì per caso, ed ecco che si scatena un inseguimento degno dei migliori polizieschi americani.
Rientrerebbe tutto nel gioco delle parti, una situazione a cui non dar peso… per giustificare un tal comportamento l’esperto in materia direbbe che la natura è funzionale e, quindi, che l’accaduto è normale. L’unico problema è che quella bella famiglia per sentirsi più completa vorrebbe adottare anche un gatto e magari tenerlo in vita… Sembra quasi un riadattamento delle unioni civili, con la differenza che le due parti da unire (in amicizia) non sembrano molto interessate. Mettiamo ordine. Quando un gatto corre (scappa) stimola la vocazione predatoria nel cane; se poi tutto questo avviene all’interno del territorio di Fido ovviamente ciò che appare è una lotta  senza risparmio di colpi. Ma il cane, ancor prima di essere un predatore, è un animale con una spiccata intelligenza sociale: abituato a vivere in gruppo,  sa riconoscere e seguire le gerarchie ed è capace di accettare nella crew un’altra specie a patto che il suo compagno umano sia in grado di mantenere tutti gli atteggiamenti consoni alla situazione (ovvero proteggere il gattino, facendo capire al cane che è sotto la sua protezione, gestire bene gli spazi, costruire delle scappatoie aeree per il micio, senza dimenticare di premiare il cane ogni volta che rimane calmo davanti al nuovo arrivato).
Se il cane è ben socializzato e si è costruita una buona relazione con l’umano, l’inserimento del gatto rappresenta la normalità, infatti l’ostilità tra le due specie non è ereditaria: solamente nel periodo di socializzazione il cane si farà una propria idea del gatto ma, alla nascita non ci sarà alcun pregiudizio. La situazione ideale è che crescano insieme sin dalla tenera età anche se l’unione si può effettuare anche da adulti. Subentrano tanti fattori ma il più importante è la decisione del cane di conoscere in maniera positiva l’altro soggetto. Se disegnassimo una nuvoletta tipica del fumetto contenente il pensiero del cane di fronte a un gatto direbbe più o meno così: Gatto = piccolo animale con quattro zampe che abbaia in modo strano, soffia, potenzialmente graffia ma che vale la pena conoscere.
Un bel quadretto: una bella bambina che gioca con il suo bel papà e un bel cane che dorme a pochi passi da una bella mamma che legge una rivista mentre coccola un bellissimo gatto.
Passa un gatto e, senza che nessuno se ne renda conto, il bellissimo cane lo insegue per l’ennesima volta. Cane e gatto si può fare, ma ricordate la natura è funzionale e un po’ di apparenza va mantenuta altrimenti cosa penserebbero gli altri cani del quartiere?