Il geologo che sogna il Circolo Polare Artico

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C’è chi sogna di addentrarsi nella foresta amazzonica o di visitare l’Europa in bicicletta. Chi vorrebbe percorrere a nuoto il Canale della Manica e poi c’è chi ha sempre desiderato attraversare il Circolo Polare Artico a bordo di una slitta, magari trainata da un gruppo di cani, pescare nelle acque ghiacciate e dormire in tenda sotto un cielo trapunto di stelle.
Il carpigiano Federico Varini, classe 1987, geologo e appassionato di viaggi ad alta quota, appartiene a questa ultima schiera di temerari, ed è per questo motivo che appena Fjällräven Polar, azienda svedese di abbigliamento outdoor, ha aperto un contest online per selezionare 20 esploratori che tra il 9 e il 15 aprile 2018 percorreranno 300 chilometri tra le nevi e il ghiaccio del Circolo Polare Artico, ha deciso senza indugio di iscriversi.
La spedizione artica partirà da Signaldalen in Norvegia, e arriverà nella città svedese di  Väkkäräjärvi. I viaggiatori prescelti attraverseranno la tundra in slitta e dovranno procacciarsi il cibo da soli.  Di giorno esploreranno la natura selvaggia e mozzafiato dell’Artide e la notte dormiranno in tenda insieme agli altri compagni di avventura provenienti da tutto il mondo.
Ovviamente Fjällräven Polar doterà ciascuno di loro dell’abbigliamento termico e degli accessori necessari per resistere alle rigide temperature artiche.
Cos’hai dovuto fare per candidarti alla gara e in che modo avviene la selezione?
“Mi sono iscritto online: ho dovuto caricare alcune mie foto e scrivere una breve presentazione con incluse anche le ragioni per cui vorrei partire. La selezione dipende in parte dal giudizio della commissione di Fjällräven Polar e in parte dai voti degli internauti”.
Hai già vissuto delle esperienze simili sotto lo zero?
“Sono un grande appassionato della montagna. Ogni volta che mi è possibile parto per qualche meta sia sulle nostre bellissime vette, che all’estero. Nel 2009 sono andato per la prima volta alla volta dell’Islanda e da allora ci sono stato tre volte, percorrendola tutta in auto e dormendo in tenda, prima da solo, poi con amici e, infine, con la mia fidanzata. In questi viaggi ho potuto sperimentare diverse tipologie di clima, da quelli più miti a quelli più gelidi e proibitivi con vento, pioggia e neve”.
Non sei intimorito dalle difficoltà che ti aspettano?
“Ho una grande resistenza al freddo, solitamente soffro il caldo. Per cui i climi artici non mi spaventano, anzi mi attirano e mi stimolano a mettermi alla prova. L’unica cosa che mi dispiacerebbe sarebbe non riuscire a vedere il Polo Nord, considerata la notevole difficoltà nel raggiungerlo”.
Cosa ti attrae maggiormente dell’avventura al Circolo Polare Artico?
“La solitudine, il silenzio, la pace che solo i paesaggi desolati possono offrire. La sensazione di essere lontano da tutto e da tutti. In questi posti, dove il nulla si espande fino all’orizzonte, è possibile ritrovare se stessi”.
E l’aurora boreale l’hai mai vista?
“L’ho vista la prima volta in Islanda nel 2009, ma era molto debole e piccola data la stagione non propizia. Poi, l’ho rivista nell’estate nel 2017, stavolta in maniera molto più evidente: si espandeva da un orizzonte all’altro quasi fosse animata di vita propria, uno spettacolo da togliere il fiato. Ovviamente spero di rivederla ancora”.
Qual è la prossima avventura che sogni di fare?
“Nell’estate del 2018 partirò per la Groenlandia, una terra abitata da poco più di 50mila anime, ricoperta quasi interamente di ghiaccio. Il viaggio durerà due settimane, gli spostamenti avverranno con lunghi trekking, mediante l’uso del kayak e slitte trainate da cani, i pernottamenti invece saranno in piccole tende e iglù, il tutto condotto da esperte guide Inuit.  Un viaggio all’insegna dell’avventura più autentica ma prima, però, il mio obiettivo è il Circolo Polare Artico, la regione in assoluto più remota e affascinante dell’emisfero settentrionale”.
Chiara Sorrentino