Mettiamo le ali a scuola: è questo lo slogan che campeggiava lo scorso 2 marzo presso il campo dell’Associazione Aeromodellisti Carpigiani, dove si è tenuta l’iniziativa che ha coinvolto i ragazzi di 3A, 3B e 3C del Liceo Manfredo Fanti di Carpi, capitanati dall’ingegner Giorgio Bergamini, istruttore di volo su alianti. Una bella sfida per gli studenti che hanno realizzato gli aeromodelli: tanta l’attesa di vedere se le loro creazioni avrebbero preso il volo o si sarebbero tristemente arenate al suolo.
“Devo fare le mie congratulazioni a tutti i ragazzi per il loro lavoro – ha commentato Roberto Petazzoni, socio e vice presidente dell’Associazione Aeromodelli Carpigiana – e, in particolare, all’ingegnere che li ha seguiti nella realizzazione di un modello che, rispettando le leggi fisiche del volo (aerodinamica), è riuscito a librarsi nell’aria”.
Da dove nasce l’idea di coinvolgere i ragazzi delle superiori?
“L’ingegner Bergamini, che per l’occasione ha vestito i panni dell’insegnante, ha coinvolto i ragazzi in un bel progetto scolastico per avvicinarli a una realtà lavorativa di progettazione, realizzazione e collaudo di aeromodelli autocostruiti, comprendendo anche l’analisi dei costi. Partendo da un progetto cartaceo, lo scopo era quello di realizzare un aeromobile in grado di volare e quindi di rispettare le regole del volo. Un progetto per il quale è stato chiesto l’aiuto del presidente del consiglio dell’Associazione Aeromodellisti Carpigiani, Claudio Corradi, direttore tecnico della sezione modellistica del negozio di giocattoli Biagini di Carpi. Corradi ha a sua volta allertato alcuni soci che si sono messi a disposizione organizzando gli spazi, seguendo e sorvegliando i ragazzi nello svolgimento delle loro attività”.
In un tempo in cui i ragazzi sono sempre più immersi nella realtà virtuale, secondo lei cosa significa per loro misurarsi con progetti che richiedono anche una buona manualità?
“Proprio per questo ritengo che sia stata un’occasione preziosa: un’iniziativa scolastica che ha indirizzato i ragazzi verso lavori manuali di tipo meccanico e che ha saputo coniugare un progetto scolastico alla passione di tanti. I giovani coinvolti hanno dimostrato una buona manualità nella lavorazione del legno, nell’assemblaggio delle parti meccaniche e nel collaudo sul campo: si sono trasformati in modellisti al 100%”.
Quali sono le competenze richieste per realizzare e poi far volare tali modellini?
“Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare. Questa è la frase storica che Leonardo Da Vinci scrisse come introduzione alle sue note e studi sulla Meccanica del Volo. La passione per il volo è uno dei misteri che da sempre affascinano l’uomo. La voglia di cimentarsi in un’avventura sempre diversa, lo studio delle leggi che consentono di rimanere sospesi e muoversi nell’aria, proprio come un uccello, imitandone la grazia dei movimenti. Gli aeromodellisti partono dallo studio su carta per poi passare alla realizzazione dei singoli particolari, all’assemblaggio delle varie parti, al montaggio dell’aereo e agli attuatori che le fanno muovere. Per la costruzione di un aeromodello servono competenze pratiche e manuali. Bisogna inoltre conoscere le leggi che regolano il volo, quali profili alari, baricentri statici e dinamici, resistenze dei materiali utilizzati in base al peso e alle dimensioni del velivolo. Quando, dopo tanto lavoro, tempo e passione vedi il tuo modellino solcare lo spazio aereo, la soddisfazione e la gioia sono incontenibili. Il principiante che oggi, per la prima volta, entra nel mondo dell’aeromodellismo ha dalla sua parte la tecnologia: deve solo acquistare un aereo Ready to run, un pacchetto che comprende tutto quel che serve per iniziare a dilettarsi in questa attività. E’ sufficiente recarsi in spazi idonei al volo come il campo di Carpi, dove modellisti e appassionati potranno impartire consigli e chiarire dubbi”.