“Una realtà di cui Carpi deve essere orgogliosa. Grazie per tutto quello che fate quotidianamente dal 1976 a oggi”. Così il presidente del Rotary Club di Carpi, professor Giampaolo Papi, ha descritto Radio Bruno, nel dare il via alla serata conviviale tenutasi lo scorso 24 maggio presso lo Sporting Club. Un’occasione importante durante la quale il club ha consegnato all’emittente, attraverso l’editore Gianni Prandi, il Premio Alberto III Pio 2018: il prestigioso riconoscimento, istituito nel 2005, è destinato a personalità o a enti che si sono particolarmente distinti contribuendo a far conoscere la città e a promuoverne lo sviluppo culturale, economico e sociale. “Quest’anno la commissione, presieduta da Giampiero Lugli, ha deciso unanimemente di conferire il premio a Radio Bruno. Emittente verso la quale nutriamo tutti un grande affetto e che mai, sino a questo momento, aveva ottenuto un riconoscimento dalla sua città – prosegue il presidente del sodalizio – nonostante gli straordinari risultati ottenuti nello sviluppo qualitativo dei programmi e nella costante espansione del territorio raggiunto, frutto di ottime capacità di gestione e di sagacia, equilibrio e lungimiranza nelle scelte imprenditoriali. Per non parlare poi di quanto fatto dall’emittente durante i difficili momenti del sisma del 2012”. Il premio – che consiste in un busto bronzeo del signore di Carpi, Alberto III Pio, realizzato dallo scultore Giuseppe Merighi – consegnato a personalità di spicco come Liliana Cavani, Serena Daolio e Anna Molinari, è stato ritirato da un emozionato e grato presidente di Radio Bruno. “Sono davvero onorato di ricevere questo premio. Il risultato che abbiamo raggiunto – ha sorriso il dottor Prandi – è inimmaginabile, ripensando agli esordi, quando, nel 1976, animati da una grande passione per la musica iniziammo a sperimentare la magia delle onde radio chiusi in una piccola stanza. Oggi siamo cresciuti molto, abbiamo dieci sedi tra Emilia Romagna e Toscana e un centinaio di persone tra dipendenti e collaboratori. Negli Anni Ottanta fummo la prima radio in Italia ad avere l’intuizione di aprirsi all’esterno, organizzando concerti. Indimenticabili quelli di Claudio Baglioni nel 1982 e di Vasco Rossi nel 1985 in Piazza Martiri, a Carpi. La nostra emittente, la più ascoltata nella nostra regione, persino davanti ai grandi network, da sempre ha compreso l’importanza di differenziare l’informazione e lo sport affinché gli ascoltatori di Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Toscana possano sentire le notizie relative al proprio territorio. Uno sforzo ingente che si è però rivelato premiante” come dimostrano i numeri: secondo i dati Eurisko 2017, Radio Bruno vanta 700mila ascolti medi giornalieri con una fidelizzazione tra le più alte in Italia. “Un affetto, quello che nutrono verso la radio i nostri ascoltatori, che si è concretizzato con forza durante i terribili giorni del terremoto. Ricorderete – continua Prandi – come in quei difficili momenti quando ci si incontrava non si poteva far altro che cercare di farsi coraggio, augurandosi di tener botta. Espressione che divenne lo slogan stampato sulle magliette che decidemmo di vendere per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione: grazie alla fiducia e all’affetto degli ascoltatori, ne abbiamo vendute 70mila e tutto il ricavato è stato devoluto per sostenere la riqualificazione di asili, scuole e ospedali”. Questo premio è anche – e soprattutto – per loro.
Jessica Bianchi