Guai a parlare ancora di discoteche: è un termine desueto, demodé, da associare a qualcosa di vecchio e decadente. Si deve usare la parola “locale”. Il cosiddetto mondo della notte ha vissuto una vera e propria rivoluzione in una manciata di anni: cambia il linguaggio, ma sono diverse soprattutto le abitudini di chi decide di uscire di sera con gli amici. A Carpi, dal 2001, uno dei punti di riferimento del divertimento è Daniele Pederzoli, per tutti Danielino: eloquio accattivante, occhi che sorridono, si è licenziato da un agognato posto fisso quando era giovanissimo per mettere alla prova la sua intraprendenza nel settore che gli interessava. “Tra il 2001 e il 2007 c’è stato un vero e proprio momento d’oro – racconta Danielino – ero riuscito a coniugare lavoro e divertimento con gli amici in posti belli in cui ci sentivamo a casa. Eravamo quelli con l’abbigliamento Fujiko, ci identificavano dalle magliette che ebbero poi un grande successo di vendita in tutta Italia e anche all’estero. Eravamo giovani, allegri e ci sembrava di avere il mondo in mondo in mano. Dalle serate all’Oltrecafè di Soliera al momento più bello di Milano Marittima, quando curavamo le famose “3 P”, Papeete, Pacifico e Pineta e il mio socio Alle Cavriani faceva ballare tutti all’happy hour sulla spiaggia. Ancora non erano in voga gli aperitivi come li intendiamo oggi, era tutto nuovo. Ci invitavano a Milano, a Roma, a feste ed eventi, si occupavano di noi le televisioni nazionali, passavano personaggi dello spettacolo, abbiamo vissuto anche qualche lusso insperato grazie a collaborazioni con imprenditori influenti”. Il tempo, però, passa, così come le mode e le abitudini. Fujiko, come molti altri brand dal grande e dirompente successo immediato, è rimasto legato a quegli anni. Le strade del Pineta si divisero da quelle del Papeete, le 3 P diventarono altro e il pubblico è cambiato, anche se la collaborazione col Pineta non è mai cessata. Nel frattempo, Danielino ha iniziato a occuparsi sempre più di eventi e non solo di locali con la società Fujiko Events, di cui oltre a lui fanno parte l’amico di sempre Alle Cavriani, Francesca Rosignuolo e Nicolas Setti: si occupa di eventi aziendali, privati, inaugurazioni, party per le presentazioni di nuove auto, fino alla gestione dell’evento chiavi in mano, dal catering alle hostess, dalla grafica al mondo social.
E nella vita notturna cosa è cambiato?
“Oggi – spiega Danielino – funzionano i locali dove le persone possono cenare e restare fino a tardi. Diciamo la verità, con le pesanti sanzioni previste per chi guida dopo aver bevuto alcolici, tutti stiamo molto più attenti ai nostri comportamenti. Se si beve qualcosa a cena, si vuole restare nello stesso posto e smaltire prima di rientrare a casa. Nessuno con un po’ di senno è pronto a rischiare incidenti e il ritiro della patente. Ma il problema è che a Carpi, ad esempio, locali di questo tipo non esistono”.
Spesso le discoteche gestiscono perlopiù la movida dei più giovani. A 35-40 o 45 anni, se vuoi cenare e restare fino a tardi ad ascoltare musica e divertirti con gli amici, devi andare in altre città. La burocrazia è mostruosa, i costi per un locale a norma sono molto alti, gli orari sono restrittivi o c’è chi si sente disturbato e chiama subito le Forze dell’Ordine: a Modena abbiamo fatto una bella stagione al 212&SoUp, adesso ci spostiamo al Posada-Gilda il mercoledì sera, nell’estivo, il venerdì siamo a Le Spezie di Reggio Emilia, mentre al sabato tutti al mare al Pineta di Milano Marittima o al Lime di Riccione. Ma questo resta un Paese in cui fare impresa è difficile per tutti, gli ostacoli demoliscono facilmente gli entusiasmi. Per un certo periodo funzionarono benissimo gli aperitivi della domenica sera al bar del Teatro, chiuso ormai da anni. La maestosa piazza di Carpi così deserta la sera, va detto, resta un colpo al cuore per noi romantici della notte”.
Clarissa Martinelli