Ha ancora senso far votare nelle scuole?

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C’è chi è rimasto a casa da scuola due giorni, chi tre, i più fortunati, dove si votava anche per le Regionali addirittura quattro. Al settimo cielo gli studenti che hanno lezione sei giorni su sette perché le scuole sede di seggio hanno costretto alla settimana corta, mentre tutti hanno esultato per la chiusura di lunedì 27 e martedì 28 maggio per il completamento delle operazioni di scrutinio e per la pulizia dei locali. Quando hanno saputo del ballottaggio del 9 giugno hanno capito che era come manna piovuta dal cielo perché avrebbe anticipato di un giorno le vacanze estive. Peggio per gli insegnanti che si trovano strozzati tra scrutini e maturità.  In occasione degli appuntamenti elettorali c’è chi alza la voce per dire: basta con i seggi nelle scuole perché sono troppi i giorni rubati all’insegnamento. Si potrebbero trovare altre soluzioni? Certo che sì ma si dovrebbe superare l’atavica inerzia e anche la preoccupazione che, trovando altre sedi, potrebbe aumentare il calo della partecipazione al voto: in altre parti d’Europa utilizzano le palestre per allestire i seggi ma si potrebbero sfruttare anche altri edifici pubblici garantendo la vicinanza dei seggi ai cittadini. Altrimenti all’interno delle scuole si potrebbe pensare di riservare spazi di esclusivo utilizzo da parte dei seggi garantendo il normale svolgimento delle lezioni. E’ una battaglia persa? Lo sarà finché la politica tenderà a dare maggiore importanza al voto anziché al diritto all’istruzione.
Per i genitori rappresenta non solo un problema perché magari c’è da completare il programma didattico ma anche perché nascono enormi problemi organizzativi perché non sanno a chi lasciare i propri figli come hanno rilevato quelli delle scuole elementari Rodari e don Milani di Carpi.
Resta un punto interrogativo il numero di ore necessarie all’allestimento di un seggio e al regolare riordino degli ambienti: è possibile che servano quarantott’ore?
Intanto a Carpi c’è chi ha già fatto la magia: al Liceo Fanti sede di seggio le lezioni non sono state sospese.
Sara Gelli