La collaborazione tra l’associazione culturale AppenAppena e il Comune di Novi di Modena continua con la rassegna teatrale Concentrico Agorà dal titolo Memoria Breve: quattro spettacoli teatrali gratuiti a Novi e a Rovereto s/S per esplorare e condividere le storie che hanno plasmato il nostro passato, illuminando le esperienze umane dietro i grandi conflitti e le trasformazioni sociali. La rassegna è realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e della Regione Emilia Romagna; prevede due matinèe dedicati alle scuole del territorio e repliche serali aperte al pubblico, tutti gli spettacoli saranno a ingresso libero e gratuito. La rassegna è organizzata in collaborazione con Anpi e Istituto Storico di Modena.
PROGRAMMA
Lunedì 24 novembre – Sala Tina Zuccoli – Rovereto s/S – ore 21
Il primo appuntamento della rassegna è La Battaglia di e con Giuseppe Ciciriello, esito del laboratorio Raccontare la battaglia realizzato con i ragazzi e le ragazze della Scuola secondaria di primo grado Gasparini di Rovereto s/S. La Battaglia di Rovereto, evento storico della Resistenza, visto con gli occhi di chi vive il presente. Il progetto prevede una residenza artistica sul territorio e la realizzazione di una produzione teatrale originale e site specific per analizzare attraverso le memorie delle persone comuni e l’analisi storica fornita dagli esperti, l’evento storico della Battaglia di Rovereto con riferimenti diretti alla contemporaneità. Tali attività coinvolgeranno direttamente gli studenti e le studentesse delle Gasparini di Rovereto che saranno protagonisti di un laboratorio didattico/educativo e teatrale.
Venerdì 28 novembre – Sala Civica Ferraresi – Novi di Modena – ore 21
La rassegna continua con la presentazione della nuova conferenza spettacolo La corsa del secolo di e con Giovanni Taurasi. Il Secolo Breve, come una maratona raccontato seguendo i passi di chi lo ha attraversato correndo con il fiato in gola. Una narrazione storica attraverso le imprese degli atleti, metafora delle vicende del secolo scorso, dalle guerre mondiali alle crisi socio-economiche. La Maratona come metafora della storia del Novecento è al centro di questo racconto che ripercorre, attraverso la vita degli atleti momenti epici e contraddizioni ancora aperte. Dalle olimpiadi di Londra del 1908, con Dorando Pietri sino alla crisi della Lehman Brothers, con la più grande bancarotta della storia del capitalismo del 2008, la “solitudine del maratoneta”, per citare il fortunato libro di Sillitoe, diventa la chiave di lettura di cento anni di storia che hanno visto due guerre mondiali, due crisi finanziarie del capitalismo, la fine del socialismo reale, la decolonizzazione e la morte e la nascita di nuove potenze mondiali.

Sabato 6 dicembre – Sala Civica Ferraresi – Novi di Modena – ore 21
Si continua con un grande nome del teatro contemporaneo: Marta Cuscunà con The beat of Freedom – La resistenza a Fumetti una lettura teatrale dinamica con disegno dal vivo e accompagnamento musicale rock. Dieci disegni, dieci opere uniche ispirate ad altrettante lettere di partigiane e partigiani tratte dal libro Io sono l’ultimo. Per ogni replica Fabio Babich realizza davanti agli occhi del pubblico le tavole che evocano i paesaggi e le atmosfere delle loro parole, mentre la lettura segue un accompagnamento musicale inaspettatamente rock. Il libro è nato quando Annita Malavasi, la partigiana “Laila”, ha cominciato a parlare d’amore. Ci teneva a dire una cosa, soprattutto: fu tra i partigiani che, per la prima volta, uomini e donne ebbero pari dignità e che l’uguaglianza sancita dalla Costituzione a guerra finita, non fu un regalo ma una conquista e un riconoscimento. Le lettere sono un’autobiografia collettiva di giovani accomunati dall’aver condiviso un tempo e un Paese, che a un certo punto sentirono l’esigenza di cambiare. “La libertà era nei monti, per la prima volta riuscivamo a sentirla e picchiava nella testa”. Da questa frase di Nello Quartieri, nome di battaglia “Italiano”, è nata la scelta musicale che caratterizza The beat of Freedom. La libertà come pulsazione, come battito che scuote. Un ritmo nuovo, che sconvolge, parla di giovinezza e ribellione, così la scelta di intrecciare le voci dei partigiani a quelle di Patti Smith, Lou Reed, Alanis Morissette, Green Day inuna partitura musicale che tenta di scavalcare i confini della storia e unire tre generazioni. Perché i partigiani, prima di tutto, erano giovani. Si innamoravano, scoprivano di avere paura e coraggio. The beat of Freedom. La Resistenza a fumetti cerca di restituire ai ragazzi di oggi lo spirito di questo racconto corale sul sogno rock di un Paese di persone uguali nei diritti e libere.
Sabato 10 gennaio – Sala Civica Ferraresi – Novi di Modena – ore 21

ph.Riccardo Calamandrei
L’ultimo spettacolo della rassegna, Pugni pesanti – Leve contro la guerra, porta in scena una produzione de Il Teatro DueMondi tratta da un’incredibile storia vera. Di e con Denis Campitelli per la regia di Alberto Grilli. Seconda Guerra Mondiale, Anselmo Mambelli, un giovane contadino romagnolo nel 1940 finisce dentro l’infernale giostra della guerra e viene spedito in Nord Africa. Anselmo è abituato a combattere, ma sul ring. Da anni si diletta con l’arte della boxe ed è già un piccolo campione dei pesi welter. Nel suo paese i suoi pugni sono conosciuti perché veloci, abili e pesanti. Ma la guerra è un’altra cosa. Quando si combatte non si saluta l’avversario, non gli si stringe la mano, non esiste l’incontro: l’unica regola è vincere o sopravvivere allo scontro. Il racconto di un ragazzo italiano che grazie alla passione per la boxe, riuscì a sopravvivere agli orrori della guerra.
























