“È bello sentirsi parte di un sistema soprattutto quando senti che il tuo intervento può dare il via a un cambiamento, anche se minimo, (…)”
Nel romanzo per ragazzi (e non solo) “La chimica delle parole” (Albero delle Matite edizioni) l’autore Roberto Morgese, attraverso la voce della protagonista che è anche voce narrante, una ragazzina di tredici anni appassionata di scienze e con uno spiccato senso critico ed etico, ci consegna un viaggio indimenticabile nell’Italia degli anni ‘60, quella del boom economico e delle grandi trasformazioni sociali e culturali, ma soprattutto ci regala una storia di formazione che profuma di bellezza, scoperta, responsabilità, fiducia, collaborazione…
E queste sono proprio alcune delle parole chiave che fanno da titolo ai vari capitoli in cui è suddiviso il romanzo.
È in quest’epoca speciale che nasce e cresce Catia Bastioli, la ricercatrice italiana, originaria di Foligno, in provincia di Perugia, che è diventata nel corso degli anni una chimica e dirigente d’azienda di fama mondiale, in particolare per la sua importante attività di studio e di ricerca nel campo della sostenibilità ambientale e delle materie prime rinnovabili. È proprio lei a cui l’autore si è è ispirato per la scrittura del libro.
Nel libro scopriamo Catia adolescente: una tredicenne speciale, come sono speciali tutte le ragazze, estrose e popolari o riservate e riflessive. Dietro al loro modo di stare a scuola o in famiglia c’è un mondo di pensieri inespressi. Trovare la propria strada, tra il timore di essere fraintesa e il desiderio di realizzarsi, significa per lei confrontarsi con gli adulti. Vuole dire fare emergere la propria nascente sensibilità scientifica e ecologica, ma anche riuscire a rimanere se stessi in mezzo ai chiassosi coetanei. Catia è all’inizio di quel percorso. Le parole, quelle vere e importanti, la aiutano a orientarsi tra interessi intellettuali, fughe solitarie e primi approcci con i ragazzi, ed è così che scopre il potere delle parole che cambiano il mondo e le annota nel suo taccuino segreto che man mano si riempie di idee, emozioni e sogni che la condurranno a diventare una scienziata di successo.
Lo stile di Morgese è fresco e leggero nel tracciare il quadro della società dell’epoca attraverso lo sguardo di Catia che appare già come una piccola grande avanguardista per quanto riguarda alcuni temi come l’ecologia e l’emancipazione femminile, ma soprattutto che ci ricorda l’importanza di essere se stessi e di far emergere le proprie peculiarità senza il timore dei giudizi altrui, lungi dall’omologazione, perché non c’è bene più prezioso di tante unicità che si uniscono per migliorare il mondo.
Chiara Sorrentino
























