Recensione di “Il museo di marzapane” di Julien Bertolini

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La fiaba di Hansel e Gretel è solo una suggestione iniziale che serve a creare una cornice misteriosa e magica intorno a una storia, “Il museo di marzapane” di Julien Bertolin (Bummy edizioni) che è invece molto originale e contemporanea.

I protagonisti del racconto sono Anselmo e Greta, due fratelli che vengono condotti dal papà in un misterioso museo di marzapane, che fino a quel momento era esistito solo nelle loro fantasie. Inizialmente vengono delusi dalle aspettative: polvere, ciambelle annerite e zucchero carbonizzato. Tuttavia, ben presto si rendono conto che dietro le apparenze si nasconde un mondo incantato. Infatti, una porta nascosta cela un luogo segreto pieno di dolci delizie che li catapulta in un vortice di fantasia.

Attraverso le stanze del museo, i due bambini si ritrovano immersi in un’avventura dolce e sorprendente, popolata da creature e ambienti fantastici creati con dolci di ogni tipo: muffin a dondolo, una tazza di schiuma con l’omino pan di zenzero e un circo di bignè li conducono da Katherine, la strega pasticciera, ed ecco un’altra sorpresa: non è una creatura malvagia, bensì una pasticciera dal cuore d’oro che ha trovato rifugio nel museo custodendo la ricetta segreta del famoso pan pepato, e che condivide con loro la sua storia e la sua arte culinaria. Tutto questo sarà per loro d’ispirazione per il futuro come si scoprirà nel toccante finale.

La bellezza raffinata e senza tempo di questo albo non risiede solo nella storia avvincente e che trasmette messaggi universali e trasversali a tutte le età, ma anche nelle illustrazioni dai colori tenui e dai tratti delicati, che rendono l’esperienza di lettura ancora più sognante.

Chiara Sorrentino

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