Manovre straordinarie a Boretto per far defluire la piena del Po

Per far defluire gli eccezionali quantitativi di acqua dal comprensorio gestito i tecnici del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale, nella serata di domenica, hanno azionato anche l’idrovora consortile di Boretto (in grado di sollevare fino a 25 m.c./s. nel fiume Po) eseguendo alcune manovre speciali per poter attivare il funzionamento dell’impianto: quando il livello del Grande Fiume raggiunge quote analoghe a quelle di questi giorni infatti non sarebbe possibile l’utilizzo delle pompe per il sollevamento delle acque.

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Le pompe idrovore dell'impianto idrovoro consortile di Boretto (Re) in azione durante il sollevamento delle acque di piena

Per far defluire gli eccezionali quantitativi di acqua dal comprensorio gestito i tecnici del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, nella serata di domenica, hanno azionato anche l’idrovora consortile di Boretto (in grado di sollevare fino a 25 m.c./s. nel fiume Po) eseguendo alcune manovre speciali per poter attivare il funzionamento dell’impianto: quando il livello del Grande Fiume raggiunge quote analoghe a quelle di questi giorni infatti non sarebbe possibile l’utilizzo delle pompe per il sollevamento delle acque. Ciò nonostante la Bonifica, per poter fronteggiare una situazione emergenziale particolarmente difficile, è riuscita nelle operazioni di accensione delle pompe operando poi l’unica scelta possibile per far defluire le acque in sicurezza: quella di una “tracimazione controllata” all’interno del piazzale e del capannone posti tra chiavica e controchiavica dell’impianto consortile stesso. Un sacrificio necessario che ha avuto esito positivo, riuscendo sensibilmente a ridurre il livello del Canale Derivatore e l’apporto di acqua nella Parmigiana Moglia da scaricare nel fiume Secchia a Mondine, nel Mantovano.

Questa manovre di natura eccezionale, favorite dal fatto che anche le condizioni meteorologiche stanno agevolando il deflusso della piena nel comprensorio, stanno contribuendo all’abbassamento dei livelli dei principali collettori di scolo del sistema delle Acque Alte (Canalazzo di Brescello, Canale di Risalita, Canale di Castelnuovo, Cavo Bondeno, Cavo Tresinaro, Cavo Naviglio e Cavo Lama), ora sensibilmente calati.

Rimane invece sotto pressione il sistema delle Acque Basse con i collettori principali (Alfiere e Acque Basse Reggiane) in gran difficoltà per lo smaltimento dell’acqua che continua e fuoriuscire dalle rotte arginali di Crostolo, Cavo Cava e Canalazzo Tassone, corsi d’acqua la cui gestione è in capo ad AIPo, l’Agenzia Interregionale per il Fiume Po.

Per gestire questa eccezionale quantità d’acqua e cercare di limitare i danni derivanti i membri del personale consortile stanno incontrando gli amministratori e i relativi uffici tecnici dei Comuni interessati (Castelnovo Sotto, Poviglio, Gualtieri, Cadelbosco di Sopra e Novellara) allo scopo di concordare le azioni di protezione civile da adottare e, al contempo, stanno progettando le azioni da mettere in campo per smaltire in tempi rapidi l’acqua scaricata nel sistema consortile dai corsi d’acqua principali.

L’ente di Bonifica continua a lavorare al massimo delle proprie potenzialità, con le principali idrovore del Consorzio (San Siro, Mondine, Torrione e Boretto) che seguitano ad operare a pieno regime sollevando, complessivamente, oltre 150 metri cubi al secondo di risorsa idrica nei corsi d’acqua esterni alla rete consortile; oltre a ciò, uomini e mezzi del Consorzio proseguono celermente nelle operazioni di ripristino di quelle rotture arginali avvenute nel proprio reticolo per porre il sistema scolante in condizioni di sicurezza al più presto.

“Il nostro impegno prosegue senza sosta nei territori gestiti del Reggiano, del Modenese e del Mantovano. Desidero ringraziare il Consorzio di Bonifica Terre di Gonzaga in Destra Po per l’aiuto e la collaborazione che sta offrendoci nel ricevere parte delle acque che stiamo facendo defluire alleggerendo, in tal modo, la pressione sulle nostre Acque Basse: un contributo fondamentale nella gestione di questa complessa piena”, sottolinea il presidente dell’Emilia Centrale Lorenzo Catellani.

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