L’arte di Lavorata che aspira a dinamismo e composizione fotografica

Francesco Lavorata, 53 anni, nato a Modena e residente a Carpi da alcuni anni, dipinge all'insegna di un approccio dinamico e fotografico e sogna di fare della sua produzione artistica il proprio lavoro principale.

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Movimento, dinamismo, contrasti cromatici netti e stile fotografico sono alcune delle caratteristiche delle opere di Francesco Lavorata, 53 anni, carpigiano di natali modenesi, i cui soggetti, prevalentemente femminili, talvolta spiazzano per l’inserimento di altri elementi particolarmente originali. Con una laurea in Giurisprudenza, Lavorata affianca al lavoro come assistente telefonico per una software house, la passione e la dedizione per la pittura come ha raccontato: “La passione per l’arte mi accompagna da sempre, anche se non ho seguito studi orientati a questo, ma ho coltivato la mia inclinazione per la pittura da autodidatta. Il confronto con chi ha più esperienza, più fantasia e più tecnica di me è stimolante e mi permette di ampliare i margini di miglioramento, di prendere spunti utili e preziosi per il futuro”.

Ci sono degli artisti a cui t’ispiri?                                          
“Attualmente ci sono molti pittori contemporanei che per me sono una continua fonte di ispirazione, come Bato Dugarzhapov, Mark Tennant, Rosso Emerald Crimson, Casey Baugh, Andrew Gifford, J Louis, Tor-Arne Moen per citarne alcuni, la lista completa sarebbe troppo lunga”.    

Come definiresti il tuo stile pittorico e che tecniche prediligi?                                          
“Non so se posso inquadrarmi in uno stile ben preciso, anche perché per natura sono contro le etichette e le categorie predefinite: quello a cui aspiro, pur senza esserci ancora riuscito del tutto, è un approccio fotografico e dinamico. Mirare a qualcosa che è lontano vuol dire fare mille prove, riprodurre dieci volte un soggetto che ad ogni tentativo viene peggio del precedente, non avere paura di buttare ore di lavoro per modificare qualcosa che sembra già terminato ma che non ci soddisfa pienamente, insomma non è per niente facile. Quando guardiamo un quadro difficilmente pensiamo a quanta fatica può esserci voluta per arrivare al risultato finale che abbiamo davanti. Soltanto con la pratica, lo studio, la costanza e la perseveranza si possono ottenere dei risultati tangibili.                                         
Da qualche anno utilizzo i colori acrilici, che avendo tempi di asciugatura molto ridotti mi permettono di avere più libertà nel loro utilizzo; prediligo le superfici dure piuttosto che le tele. I soggetti che scelgo solitamente sono figure umane, spesso femminili che trovo quasi sempre su internet”.        

Che progetti e ambizioni hai per la tua attività artistica?
“In futuro mi piacerebbe trasformare questa mia passione in qualcosa di più che un semplice hobby, anche se non è facile entrare a far parte di un mondo variegato e complesso come quello dell’arte”.

Chiara Sorrentino