Minori non accompagnati, attivata una procedura per il riconoscimento dell’età

È stata presentata nei giorni scorsi, a tutti i soggetti coinvolti nell’accoglienza dei minori non accompagnati sul territorio modenese, la procedura per il riconoscimento della loro età. Tre sono le fasi volte ad accertare l’età, procedendo per step successivi e con al centro sempre il superiore interesse del minore: si va dal colloquio sociale, alla valutazione psicologica, fino alla visita pediatrica auxologica con il ricorso ad eventuali accertamenti sanitari, che siano il meno invasivi possibile per il soggetto.

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È stata presentata nei giorni scorsi, a tutti i soggetti coinvolti nell’accoglienza dei minori non accompagnati sul territorio modenese, la procedura per il riconoscimento della loro età. Esiste infatti un preciso percorso, frutto della collaborazione tra Azienda Usl di Modena, cui fa capo la procedura, e l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, in virtù della consolidata esperienza maturata in questi anni attraverso la prassi operativa, che prevede il coinvolgimento del Comune di Modena nonché di molti altri soggetti e delle forze dell’ordine, in primis Prefettura e Questura, e del Tribunale per i minorenni.

Si tratta di una procedura fondamentale che viene messa in pratica qualora il minore sia sprovvisto di documenti o esistano forti dubbi sull’età dichiarata, affinché l’accoglienza possa poi proseguire nei modi più adeguati. A metterla in pratica è una commissione multidisciplinare e multiprofessionale nominata dall’Ausl e composta secondo quanto previsto dalle normative nazionali: a farne parte sul nostro territorio sono un’assistente sociale, una psicologa, due pediatri e due radiologi, un mediatore culturale; previsto inoltre il coinvolgimento di ulteriori professionisti se si dovesse rendere necessario in base alla situazione specifica.

Tre sono le fasi volte ad accertare l’età, procedendo per step successivi e con al centro sempre il superiore interesse del minore: si va dal colloquio sociale, alla valutazione psicologica, fino alla visita pediatrica auxologica con il ricorso ad eventuali accertamenti sanitari, che siano il meno invasivi possibile per il soggetto. Qualora l’esito di una fase consenta di ottenere elementi certi circa la minore età, non si procede oltre; è ovviamente previsto che il minore sia informato di ogni fase, in una lingua che possa comprendere e in conformità al suo grado di maturità e alfabetizzazione, e che la stessa informazione sia fornita a chi, anche temporaneamente, ne ha la tutela.

“Nella procedura – spiega Andrea Fabbo, direttore Sociosanitario dell’Azienda Usl di Modena – sono state individuate in modo molto dettagliato le varie fasi e anche le responsabilità dei diversi soggetti, al fine di garantire sempre l’interesse superiore del minore, ma allo stesso tempo con l’obiettivo di giungere a una determinazione certa della sua età, per potergli poi assicurare il corretto trattamento nel nostro paese. Fondamentale è stato, e lo sarà ancora, il contributo professionale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena che ci ha guidato nella definizione della procedura e che seguirà, ove fosse necessario, gli accertamenti di secondo livello. Voglio infine ricordare tutti i soggetti coinvolti nel percorso dell’accoglienza: la rete sul territorio modenese funziona grazie al contributo di ognuno”.

“La procedura – spiega il dottor Lorenzo Iughetti, Direttore del Dipartimento ad Attività Integrata Materno-Infantile dell’AOU di Modena – dà applicazione a una direttiva regionale che ha l’intento di uniformare la gestione del riconoscimento dell’età del minore nei vari ambiti provinciali. Tale procedimento non è più esclusivamente basato su elementi strettamente tecnici, ma mira a valutare con l’intervento di diverse professionalità il grado complessivo di maturità della persona, rispettandone la personalità e le convinzioni e limitando al massimo il ricorso a indagini strumentali, ritenute erroneamente precise. Si tratta indubbiamente di un passo avanti nel rispetto e nell’accoglienza dei minori non accompagnati”.

“Il rafforzamento della procedura con una più stretta sinergia tra tutte le realtà coinvolte – commenta il Sindaco di Modena Massimo Mezzetti – è una buona notizia che ci permetterà di essere ancora più coordinati in questa delicata procedura. Va mantenuta la massima tutela nei confronti del minore nella correttezza dei dati a nostra disposizione, per un equo utilizzo delle risorse pubbliche. Modena ha dato finora un grande contributo nel campo dell’accoglienza dei minori non accompagnati. È indispensabile che ognuno faccia la sua parte, questo è il messaggio che arriva anche dal rafforzamento di questa procedura”.

Alla presentazione, insieme ai professionisti Ausl, alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni dell’Emilia Romagna, a Prefettura e Questura, sono stati invitati anche il Comando provinciale dei Carabinieri, i rappresentanti della Polizia locale e dei Servizi sociali di tutti i territori e unioni dei comuni presenti in provincia e i servizi di mediazione interculturale.