“Tracce di Fentanyl sono già state individuate dai tecnici di alcuni laboratori della nostra Regione”

L’Italia potenzia le misure di protezione dei preparati farmaceutici a base di Fentanyl e suoi derivati per tentare di ridurre il rischio che questi farmaci escano dal circuito sanitario per essere smerciati nel sottobosco della droga. Milano, Roma, Piacenza… sono varie le città in cui le Forze dell'ordine hanno già sequestrato del Fentanyl, diffuso per “integrare” altre droghe, in primis l'eroina. E nel nostro territorio qual è la situazione? Lo abbiamo chiesto al dottor Massimo Bigarelli,  direttore della Struttura complessa Dipendenze Patologiche dell’Area Nord.

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Massimo Bigarelli

Negli States uccide oltre 180 americani al giorno. Stiamo parlando del Fentanyl, oppiaceo sintetico in grado di creare una dipendenza feroce con parametri addirittura fino a 50 volte superiori a quelli determinati dall’eroina (a chi volesse approfondire segnaliamo il documentario presente sulla piattaforma Netflix, Ten dollar Death Trip). Secondo una delle ultime ricerche condotta dall’Università della California e pubblicata sulla rivista Addiction, la proporzione dei decessi per overdose negli Stati Uniti che coinvolgono Fentanyl e stimolanti è aumentata di oltre 50 volte tra il 2010 e il 2021. In particolare il Fentanyl ha introdotto una crisi da abuso di sostanze multiple dal momento che le persone lo mischiano con altre droghe, come gli stimolanti. Un mix che può rivelarsi letale poichè può impedire la risposta al naloxone, l’antidoto per le overdose da oppioidi. E per cercare di prevenire questa piaga il nostro Paese potenzia le misure di protezione dei preparati farmaceutici a base di Fentanyl e suoi derivati impiegati, lo ricordiamo, nella terapia del dolore. Al momento in Italia la circolazione in ambito extra sanitario viene ritenuta contenuta ma la Direzione generale prevenzione del Ministero della Salute ha alzato il livello di allerta a 3, quello massimo, per tentare così di ridurre il rischio che questi farmaci escano dal circuito sanitario per essere smerciati nel sottobosco della droga.

Milano, Roma, Piacenza… sono varie le città in cui le Forze dell’ordine hanno già sequestrato del Fentanyl, diffuso per “integrare” altre droghe, in primis l’eroina. E nel nostro territorio qual è la situazione? Lo abbiamo chiesto al dottor Massimo Bigarelli,  direttore della Struttura complessa Dipendenze Patologiche dell’Area Nord. “Tracce di Fentanyl sono già state individuate dai tecnici di alcuni laboratori regionali pertanto non escludiamo la possibilità che tale oppiaceo subentri anche nel mercato locale, mischiato con altre sostanze stupefacenti per potenziarne gli effetti”.

Nei giorni scorsi nel reggiano è stata sequestrata la nuova droga sintetica che arriva dall’Olanda, ovvero l’MDPHP. Di cosa si tratta? 

“Si tratta di una sostanza stimolante, una sorta di antidepressivo potenziato, il cui effetto è simile a quello dell’anfetamina, pur avendo una composizione chimica differente. La chiamano la droga olandese perchè è lì che è stata identificata per la prima volta. Noi però – prosegue il dottor Bigarelli – non abbiamo sentore di una diffusione rilevante di questa sostanza, peraltro dal costo relativamente basso, tra i ragazzi”.

Qual è la droga che nel modenese crea maggiore dipendenza?

“Certamente l’eroina –  conclude il direttore della Struttura complessa Dipendenze Patologiche dell’Area Nord –  seguita da cocaina (10-15%) e cannabis. L’età media dei nostri utenti si è alzata molto, sono numerosi i cinquantenni in carico, ma purtroppo sono tanti anche i giovanissimi che sviluppano poli-dipendenze: dalla bevuta che porta al coma etilico all’abuso di droghe e psicofarmaci, al gioco patologico”.

Jessica Bianchi 

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