Brutta tegola per il recupero della Corte di Fossoli: salta il Pnrr per il primo lotto

A determinare il ritardo è stata la richiesta di integrazioni, a cui il Comune di Carpi ha dovuto ottemperare, pervenuta dalla Commissione congiunta della Regione Emilia Romagna composta da tecnici della Regione e della Soprintendenza “a garanzia di una maggior tutela dei beni e di una maggior sicurezza di utilizzo”.

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ph Fabrizio Bizzarri

Sembrava quasi fatta e, invece, il Comune di Carpi, che aveva fatto di tutto per accedere ai fondi Pnrr per la riqualificazione della Corte di Fossoli, non è riuscito a completare le procedure necessarie entro la fine di dicembre e ha avanzato richiesta di rimodulazione delle somme del Pnrr all’Alta Commissione presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti chiedendo che lo stanziamento previsto per il primo lotto del progetto possa essere destinato al secondo e terzo lotto.

A determinare il ritardo è stata la richiesta di integrazioni, a cui il Comune di Carpi ha dovuto ottemperare, pervenuta dalla Commissione congiunta della Regione Emilia Romagna composta da tecnici della Regione e della Soprintendenza “a garanzia di una maggior tutela dei beni e di una maggior sicurezza di utilizzo”.

La scadenza di fine anno era però determinante per non perdere il finanziamento Pnrr e già il Comune di Carpi aveva approvato il progetto definitivo a inizio dicembre era determinante. Ora si attende la risposta alla richiesta di rimodulazione delle somme ma è stato necessario procedere alla modifica del programma triennale delle Opere Pubbliche per cui il primo lotto si riduce a 3,1 milioni di euro finanziati con fondi regionali commissario sisma (2,2 milioni), fondi assicurativi sisma (745mila) e risorse proprie del Comune di Carpi (95mila) mentre il Pnrr finanzierà il grosso del secondo e terzo lotto per 14,8 milioni di euro (150mila euro risorse proprie dell’Ente). L’altra clausola per ottenere i finanziamenti Pnrr è legata alla fine dei lavori entro il mese di marzo del 2026, una corsa contro il tempo.

Il progetto di recupero era stato presentato nel luglio del 2021 per l’ex corte agricola di proprietà del Comune di 18mila metri quadri, di cui seimila di superficie coperta e su cui sono presenti sette edifici (un tempo adibiti a stalle, fienili, caseificio, ricovero attrezzi e abitazioni e due torri dell’acqua), oggi in completo abbandono, fortemente lesionati dal sisma del 2012 e vincolati dalla Sovrintendenza per il loro interesse storico. L’intervento di recupero, se mai si realizzerà, prevede di realizzarvi oltre venti appartamenti, destinati in particolare ad anziani e giovani coppie e di trasferirvi alcuni servizi sociali.

Sara Gelli

ph Rino Cipolli
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