Venerdì 17 novembre alle 21, il centro culturale Habitat di Soliera, in via Berlinguer 201, ospita un incontro con la grande scrittrice anglo-siciliana Simonetta Agnello Hornby, autrice del recente Era un bravo ragazzo, pubblicato da Mondadori. A dialogare con l’autore sarà il giornalista Pierluigi Senatore. L’incontro rientra nel programma con cui la biblioteca Campori festeggia i suoi primi venti anni all’interno del Castello.
Palermitana di nascita e londinese di adozione, avvocatessa impegnata nel diritto di famiglia, giurista e autrice di romanzi di successo, Simonetta Agnello Hornby è stata insignita del prestigioso premio “Penna d’oro” 2018 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, istituito nel 1957 in memoria di Giovanni Papini e destinato a “coloro che hanno onorato la cultura italiana nelle lettere e nelle discipline morali”. “Era un bravo ragazzo” è un racconto emozionante in cui sono raccolti i temi a cui la scrittrice è più legata: la sua terra, la giustizia, la famiglia e il potere della mafia. La scrittrice offre uno spaccato della realtà siciliana, dove può succedere che i sogni, le ambizioni e il desiderio di riscatto incontrino le dinamiche oscure di chi sceglie il male per il proprio tornaconto.
La storia si svolge tra Sciacca e Pertuso Piccione, nella Sicilia occidentale. Giovanni e Santino hanno sognato entrambi un dolce riscatto, fra il volo di Gagarin, il cinema americano e la bellezza del paese in cui vivono. Giovanni deve soddisfare le ambizioni sociali della madre Cettina, Santino vuole salvare la madre Assunta dal destino equivoco al quale si è esposta per mantenere la famiglia. Cosa ci succederà da grandi? E cosa vuol dire diventare grandi? Che masculi saremo? Non hanno tempo di darsi delle risposte: sono assorbiti progressivamente da accordi chiusi sopra le loro teste. Santino diventa un principe del calcestruzzo, che accetta commesse sempre più ricche e sempre più manovrate. Giovanni, avvocato, raccomandato da personaggi ambigui e potenti, mette la sua abilità di uomo di legge al servizio di chi la legge la usa per nascondere il vantaggio di pochi contro il bisogno di molti. Fanno entrambi ottimi matrimoni e trionfano nei cupi anni Ottanta, gli anni terribili delle guerre di mafia. Anna, avvocatessa impegnata, specializzata nel diritto delle acque, vorrebbe “salvare” Giovanni, sposato alla ricca Veronica. Margherita, moglie devota, assicura a Santino una vita famigliare che sembra al riparo dal sangue e dalla violenza. Ma l’edilizia, pubblica e privata, non consente trasparenze né giustizia e i due amici vengono risucchiati in una spirale senza scampo. Resistono solo i barbagli dell’adolescenza e la smagliante bellezza di Assunta, incarnazioni di una Sicilia sognata, che non smette di sognare il proprio bene.