L’ultima di Carpi contro Trieste risale all’aprile 2022, quando un sofferto pareggio sul parquet di casa servì agli emiliani per rilanciare la volata salvezza e ai giuliani per consolidarsi a metà classifica, nonostante poi a fine stagione, a causa di problemi societari, Trieste decise di rinunciare alla massima categoria per ripartire dalla A2.
Intanto però gli alabardati, che rimangono comunque squadra di grande blasone, al netto di 17 scudetti e altri titoli, in questa quarta giornata si presentano al PalaVallauri con già due punti in classifica, quelli ottenuti sabato scorso contro l’altra neopromossa, Macagi Cingoli.
Nello starting seven Mister Serafini schiera l’ex Nocelli, pienamente recuperato dal leggero fastidio muscolare dei giorni scorsi. Il centrale bianconero vede e provvede, tanto che appena dopo sette minuti il Carpi con Damjanovic stacca un importante 5 a 1. Radojkovic padre è costretto ad invocare subito il time-out. Trieste fa mente locale e con il Kempa di Kosec si porta sul 6 a 4 al 13’. Al quarto d’ora arriva anche il pareggio, ma dura poco perché Carpi si riporta immediatamente avanti ancora con il mancino croato. Sul finale del primo parziale i giuliani riaprono il match con il 13 a 12 firmato da Dapiran.
Carpi torna sul parquet col piglio giusto. Sotto passivo Trieste sbaglia l’imbucata, Jurina raccoglie e lancia direttamente Sortino dall’altra parte che dai 6 metri insacca il 14 a 12 al primo della ripresa. Dopo la rete realizzata da Urbaz, gli alabardati rimangono a secco per ben cinque minuti. Nel frattempo Radojkovic figlio è costretto ad abbandonare anzitempo il campo da gioco per guai muscolari. A cinque dal termine una spinta al volo ai danni di Nocelli, determina il rigore che può decidere la partita. Coppola è glaciale e batte Zoppetti per il 26 a 22. Trieste è obbligato a rincorrere e quindi anche a forzare. I padroni di casa ne approfittano e Mougits, giù di mano, scaraventa violentemente in rete la palla del 28 a 24 al 57’. Gli ospiti provano il pressing uomo su uomo a tutto campo. Carpi ha gioco facile ad incrementare ulteriormente il gap. La sirena suona su un 32 a 26 liberatorio ma anche fondamentale per fare morale e cominciare a smuovere la classifica.
Sara Bozzoli